Josè Mourinho

ULTIME NOTIZIE AS ROMA ZANIOLO MOURINHO – Un tuffo nel passato: Zaniolo come Totti. José Mourinho difende il suo Nicolò perché non tutelato dagli arbitri. Gli arbitri, sempre, loro e non solo per quello che fanno – secondo Mou – al numero 22: José si sente perseguitato. «Fossi Nicolò me ne andrei dall’Italia», ragiona lo Special. E si torna indietro nel tempo, quando gli allenatori, da Mazzone a Zeman, fino a Capello, chiedevano la stessa tutela per Francesco Totti, scrive Il Messaggero.

Zaniolo come Totti, anni e anni dopo: è la fase del bersaglio mobile, contro l’antipatico di turno, l’indisponente. Non gli fischiano i falli, non lo tutelano, lo puniscono al minimo episodio dubbio. È successo contro il Torino, è accaduto ieri a Bologna, è un po’ che questa storia, secondo Mourinho, va avanti. Nicolò a Bologna s’è pure preso un’ammonizione per simulazione e ha rischiato di essere espulso, perché troppo nervoso.

Il Totti giovane ha vissuto le stesse situazioni ed era complicato vedere un arbitro fischiargli un calcio di rigore a favore o un semplice fallo. E, si ricorderà, quanto Francesco pagò a caro prezzo una simulazione in area contro il Bari: la sua confessione («Non era rigore») gli costò un lungo periodo nero, e un pessimo rapporto tra lui e gli arbitri. Zaniolo sta vivendo lo stesso problema. Mou se n’è accorto e lo ha invitato a emigrare, ad andare a giocare all’estero: per salvarsi. Mourinho difende Zaniolo e non solo, ce l’ha con Pairetto e con gli arbitri in generale.

La sua battaglia non comincia certo al Dall’Ara, ma parte da lontano. È lo stesso Mou che, dopo la sconfitta di Venezia, disse: «Ci sono delle cose che sono nascoste negli anni e un giorno le capirò». Negli anni, forse si riferisce a quando denunciò tutto con il famoso gesto delle manette. Tanto tempo fa, era allenatore dell’Inter. Ma a quanto pare, nulla è cambiato secondo lo Special. Le polemiche contro gli arbitri non sono nuove, e non c’è solo Bologna o Venezia, non c’è solo Zaniolo. Mou si è scagliato contro i direttori di gara dall’inizio della stagione: è successo dopo la partita con l’Udinese, poi con l’Empoli e la Lazio e il clou, appunto, dopo Venezia. Per non parlare di Roma-Napoli, quando si è beccato un’ammonizione. Da Valeri ad Aureliano, fino all’ultimo Pairetto. Di tutti, un po’.

Mou fa capire che certe situazioni non gli vanno giù, pure stavolta si è beccato un giallo e ha discusso con Pairetto. Mourinho, a Bologna, come detto, allarga il discorso e prende le parti di Zaniolo, che a suo dire non viene tutelato dai direttori di gara: entra nella sala stampa del Dall’Ara, non accetta domande parla solo lui. Breve e conciso. Messaggio chiaro, sguardo teso.

«Pensiamo già alla prossima, vogliamo subito tornare a Roma. Complimenti al Bologna e ai suoi giocatori che hanno lottato per questo risultato, ma complimenti anche ai miei che hanno affrontato tante difficoltà, tra infortuni, il Covid, problemi fisici durante la partita e tutti a lottare per il risultato, contro tutto e tutti. Sono con loro. Parlo contro me stesso, ma io se sono Zaniolo devo cominciare a pensare di non rimanere tanto tempo in Serie A perché mi sento male per lui per quello che deve subire. Si sente chiaramente in tutti gli atteggiamenti che hanno nei suoi confronti. Per quanto riguarda la mia situazione personale e il mio giallo, siccome Pairetto ha parlato con me dopo la partita, non ho bisogno di commentare la cosa in altro modo».

I due si sono incontrati a fine gara, c’era poco da chiarire. Il Mourinho apparso dopo non faceva certo immaginare a una pace. L’ammonizione ad Abraham non gli è andata giù, oltre alla questione Zaniolo. «E meno male che ho cambiato presto Mancini, altrimenti avrebbe preso un giallo anche lui…». Non ci sta nemmeno Abraham, che a fine gara ha detto: «Ho preso il giallo, ma sono stato io a subire il fallo. Ammonizione vergognosa».

Smalling. «Abbiamo dominato ma una squadra come la Roma in certe situazioni deve trovare il modo di segnare. La mia condizione fisica? Ora mi sento bene, è stato un inizio di stagione difficile e spero che ora possa fare una buona serie di partite e aiutare la squadra perché ho saltato molte partite nello scorso anno ed era frustrante vedere i miei compagni lottare in campo e spero di restare in forma e di aiutare la mia squadra il più possibile».



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