AS ROMA NEWS SLAVIA PRAGA MOURINHO – Mettiamola così, sarà la partita della vita stasera e lo sarà domenica contro la Lazio. Così, sono tutti contenti, José Mourinho e Maurizio Sarri, il provocato e il provocatore. È derby anche qui, a Praga, vigilia della sfida contro lo Slavia, che la Roma deve vincere se vuole arrivare prima del girone e assicurarsi un futuro con gli ottavi in mano e con meno stress: la rosa è fragile, si sa, meno partite si giocano e meglio è per lo Special. È derby anche qui, un accenno, scrive Il Messaggero.
Inevitabile: chiedi a Mou che ne pensa di quello che ha detto il tecnico della Lazio l’altra sera, ed ecco la risposta, non sparata per le folle, ma raffinata: “Se qualcuno si deve sentire offeso dalle sue dichiarazioni è la gente dello Slavia Praga, non certo io. In pratica ha detto che i nostri avversari sono senza qualità. Io li rispetto sempre, è il modo di pensare la partita quello che fa la differenza tra la storia degli allenatori e dei giocatori. Magari c’è tra un allenatore che ha vinto 26 titoli e chi pochi, e la differenza è proprio in questa mentalità: ogni partita è una gara seria da giocare, non ci sono amichevoli. Ma forse è stata solo una battuta infelice. Mi piacerebbe invece sentire la reazione della Lega Serie A alle dichiarazioni di Sarri sul calendario. È stata una critica diretta ed obiettiva. Ora attendo le risposte istituzionali”.
È noto: entrambi gli allenatori soffrono le gare ravvicinate e questo, di solito, penalizza la squadra che ha giocato dopo, in questo caso la Roma in vista del derby. I giallorossi si trovano a dover vincere anche domenica se non vogliono rincorrere con il fiatone il quarto posto e soprattutto Mou non vuole uscire sconfitto contro Sarri per la quarta volta in due stagioni. Per ora ha (stra)vinto in una sola occasione e per uno come lui non è il massimo da digerire. E forse non l’ha mai digerita.
Per Mou, quella di stasera, intanto diventa è “la partita della vita”. Per mentalità, appunto. E perché servono i tre punti come non mai, anche in Coppa. Certo, il derby incide nelle scelte, ma la consapevolezza e il desiderio di scaricare quattro partite significherebbe ragionare pure sul campionato e non solo sull’Europa League. Mourinho non snobba il campionato ma sa che là il quarto posto è complicato (non impossibile). E chissà, andare via con un trofeo forse è il suo sogno nemmeno troppo nascosto.
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