Josè Mourinho

AS ROMA NEWS UDINESE MOURINHO – Il fortino è ancora in piedi. E José lo difende con il ghigno dei tempi migliori, senza rinunciare mai a quei “nervi tesi” che sembrano quasi una medicina necessaria perché trasmettono al gruppo un messaggio in codice: “guardate me, seguite me, ho vinto tutto e ho ancora una fame da lupi”, scrive il Corriere dello Sport.

Ma Mou sa essere incisivo anche con le parole: «È stata una vittoria da squadra – ha spiegato nelle interviste post gara – in una partita talmente difficile che fino al 3-0 non mi sono mai sentito al sicuro». Il fortino Olimpico è ancora lì: zero gol subiti in casa in 9 partite (su 10) durante questi primi mesi del 2023, tre clean sheet di fila in campionato considerando pure la trasferta di Torino.

Mourinho in questo ambiente ci sta da dio, e non perde occasione per ripeterlo: «I tifosi mi piacciono sempre, mi piace lo stadio, mi piace questa romanità di Lorenzo, Bove e altri ragazzi che trasforma la squadra in una famiglia. La cosa bellissima è che questa squadra vince, pareggia, perde, gioca bene e male, ma non perde mai la sua gente». 

Pellegrini, a proposito di calciatori che hanno il sangue metà giallo e metà rosso, ha ricevuto un’ovazione durante la lettura delle formazioni e poi uno striscione in Curva Sud piuttosto emblematico: “Nel bene o nel male, il capitano rimane tale”. «Ho deciso io di non fargli battere il rigore – ha spiegato Mou – perché non aveva bisogno di pressione extra. Gli ho detto che se c’era un rigore sul 2-0 lo avrebbe tirato, ma un penalty decisivo no. Non in questo momento».

Poi su Bove: «Sono felice per lui. Ha fatto anche un errore, però fa parte della crescita» La classifica dice, oggi, Roma terza a +5 dalla quinta (l’Inter). E il portoghese se la gode senza fare voli pindarici: «Giocheremo fino in fondo la nostra partita. Ci sono squadre con rose e opzioni maggiori, che soffrono meno la maratona della stagione. Di sicuro per noi è sempre un punto interrogativo, se c’è una squalifica o un infortunio andiamo in difficoltà» il messaggio spedito all’esterno, ma anche e soprattutto all’interno del mondo Roma.

Per capire quanto l’allenatore tenesse ieri sera all’inviolabilità casalinga basta osservare le sue reazioni alle reti di Bove e Pellegrini e contrapporle alla gioia per il rigore parato da Rui Patricio: lo Special One ha esultato solamente nell’ultima circostanza, forse perché consapevole che il risultato a quel punto sarebbe stato in cassaforte. Il 3-0 di Abraham, poi, gli ha fatto ritrovare un centravanti con la fiducia, che non fa mai male a pochi giorni dalla sfida da dentro o fuori col Feyenoord.

«L’organizzazione difensiva è sempre fondamentale per noi – ha ribadito il tecnico – Abbiamo bisogno di recuperare palla alta perché non siamo esplosivi davanti. Ma siamo capaci di soffrire». La sua Roma è riuscita ancora una volta a fare quadrato dopo un passo falso nonostante le preoccupazioni, il turnover (sei titolari cambiati rispetto al de Kuip) e la difficoltà nel giocare fisico-contro-fisico contro una squadra come l’Udinese che fa della struttura atletica una virtù. E nonostante quei pali (adesso sono 27) che continuano a mettersi in mezzo tra la Roma e le esultanze.

Ora c’è da completare la rimonta europea. Con o senza Dybala farà tutta la differenza del mondo: «Paulo forse sarà con noi. Rimane in dubbio, come Tammy che ha giocato solo uno spezzone. Se mi chiedete che sensazioni ho su Dybala, rispondo che sono più positivo che negativo. Con l’Udinese abbiamo giocato con tanta gente fresca e questo può darci una grossa mano in vista di giovedì».



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨