AS ROMA NEWS LUDOGORETS EUROPA LEAGUE MOURINHO – Non fa mancare neppure un pensiero alla Regina Elisabetta, ma la faccia triste stavolta Mourinho ce l’ha per altre ragioni. La seconda sconfitta di fila fa male, anche se il mantra – dopo i doverosi complimenti al Ludogorets – è solo uno: “Non meritavamo di perdere”.
Lo Special One – riferisce La Gazzetta dello Sport, si racconta così: “È stata una partita a ritmi compassati, ma controllata dalla Roma. Non si doveva perdere, ma magari vincere 1-0. Invece fai un errore difensivo, poi recuperi e pensi: è un premio per loro e una cosa normale per noi. Poi arriva il loro raddoppio. Certo, la nostra squadra è superiore, ma né i nostri difensori né i nostri centrocampisti sono ad alta intensità. Matic e Cristante sono molto simili. Chi non è compassato è Zaniolo, che è quello che cambia i ritmi, e ci manca tanto”.
Attacco in crisi Nell’analisi si capisce come anche l’attacco sia in difficoltà. “Per segnare ci occorrono tante occasioni. Invece subiamo quello che non meritiamo. Ci sono squadre che costruiscono meno e segnano di più. Loro hanno fatto tre tiri e due gol, noi una decina. Gli è andato tutto bene. Quelli che avevamo ci sarebbe bastati per vincere, ma ora sentiamo la mancanza degli assenti. Eravamo limitati”.
In ogni caso stavolta non ha intenzione di arrabbiarsi: “Una cosa sono i limiti della squadra e gli errori, un’altra non fregarsene niente o non soffrire. Dal punto di vista umano sono con loro”. Il campo non ha di certo aiutato, visto che buche e chiazze hanno rivelato l’esistenza di un fungo, ma lo Special One non cerca alibi. Non sono questi particolari che possono smorzare l’amarezza.
“Non abbiamo fatto una gara fantastica, ma sufficiente per vincere o non perdere. Abbiamo avuto opportunità dopo il loro gol e negli ultimi minuti: una grande reazione, il pari era arrivato ma sembra che tutto vada contro di noi ultimamente. Per fortuna ci sono 6 partite, chi vince la prima è favorito, chi perde ha più pressioni. La prossima settimana con l’Helsinki servono 3 punti. La difesa? Non mi piace parlare di reparto difensivo, è tutta la squadra che difende. A dir la verità, il secondo gol è una conseguenza emotiva, è fuori contesto e ha trasformato un pari in un ko”. Troppo poco, però, per potersi consolare. A Empoli serve una svolta. O altrimenti sarà crisi vera.
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