Josè Mourinho

AS ROMA NEWS LECCE MOURINHO – Il bicchiere non è pieno e non è vuoto, scrive il Corriere dello Sport. E’ l’aritmetica a guidare i ragionamenti: «Torniamo a casa con un punto in più di quando siamo arrivati». Lecce-Roma 1-1. A leggerlo così suona come un passo falso antipatico, nella volata per la Champions, ma Josè Mourinho sa accontentarsi: «Non è il risultato che volevamo e credo si sia visto sul campo. Abbiamo provato a vincere fino all’ultimo e avremmo anche potuto farlo. Però bisogna essere onesti: non è facile giocare contro il Lecce, che ti salta addosso ed è forte nei duelli, soprattutto su un campo che era in condizioni orribili e penalizzava la squadra che aveva maggiore qualità. E’ stata una partita dura, intensa, per certi versi anche bella. E non mi sento di parlare di due punti persi».

Il lato positivo a suo parere resta la classifica: «Siamo lì, insieme al Milan. Non avrei mai immaginato all’inizio del campionato di trovarmi a questo punto. Ora però viene la parte difficile, perché giocare anche l’Europa League ci creerà dei problemi».

La Roma è inciampata nel primo passo del trittico che poteva garantirle di allungare sulla concorrenza. Mourinho osserva: «Non sono dispiaciuto. Non ho niente da rimproverare alla squadra, né dal punto di vista individuale né collettivo. Ho apprezzato invece l’umore dei giocatori nello spogliatoio. Erano delusi per non aver vinto. Significa che la squadra sta crescendo come mentalità e personalità. Anche i ragazzi riconoscono che due o tre anni fa una partita così l’avrebbero addirittura persa».

Ha confermato la formazione che aveva battuto l’Empoli e ha tenuto dentro gli stessi undici fino al minuto 83. E’ sembrata una bocciatura alle seconde linee e quindi al mercato di Tiago Pinto, che giovedì aveva confessato di essere insoddisfatto degli aggiustamenti invernali. Ma Mourinho fornisce un’altra chiave di lettura: «Ho ritardato le sostituzioni perché ero contento di come stavamo giocando. Abraham ad esempio, anche se ha sbagliato qualcosa sotto porta, a mio avviso ha fatto una grande partita. E’ stato bravo anche Falcone a fermarlo. Per questo Belotti, che è in grande crescita fisica e presto ci darà una mano, è entrato tardi. Dybala ho preferito non toglierlo, perché da uno così può sempre arrivare la giocata risolutiva. Poi potevo concedere solo qualche minuto a Wijnaldum, anche per avere più freschezza a centrocampo, ma non potevo chiedere a Gini la giusta intensità dopo sei mesi senza partite».

La chiusura è per due temi. Il primo è un commento sull’arbitro: «Non era semplice per lui governare tanti contrasti, tanti duelli. Manca un secondo giallo a Strefezza che poteva cambiare la partita. Ma Aureliano ha fatto il suo lavoro». La seconda risposta è per Zaniolo, che ha ingabbiato le strategie della Roma a gennaio: «Auguro a Nicolò felicità nella carriera e nella vita personale. Ma non voglio più parlarne». E’ il momento di guardare avanti: «Dobbiamo continuare a lavorare con le giuste motivazioni. A Lecce non si è vista una Roma stratosferica ma una buona Roma. Continuando con questo spirito avremo altre soddisfazioni».



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