Josè Mourinho (Credit By Depositphotos.com)

AS ROMA NEWS MOURINHO – La Roma è una e una soltanto. Infortuni, scadimenti di forma, scelte: quale sia il motivo, i giallorossi si riscoprono spesso e volentieri sempre uguali a loro stessi. Soprattutto in campionato. Che Mourinho non sia un grande amante del turnover è risaputo (lo scorso anno ha chiuso al 18° posto per sostituzioni effettuate, davanti al solo Thiago Motta).

Come riferisce Il Messaggero, i numeri di questo avvio di stagione lo confermano: sono appena 15 i calciatori in rosa utilizzati, contro i 23 del Monza (primo), i 21 di Juventus e Fiorentina, i 20 del Torino, i 19 del Lecce e i 18 di Napoli e Milan. Senza contare che José, anche in corsa, ama cambiare poco. Se di media, delle 5 sostituzioni possibili, normalmente ne utilizza 4, per cambiare la partita il numero scende addirittura a 3. Salerno, Torino (il 4°, Bove per Abraham, è arrivato al 48′ della ripresa) e il match contro l’Atalanta sono lì a confermarlo.

Ma c’è di più. Perché a dispetto della passata stagione, quando José ha spesso potuto attingere dalla panchina gol decisivi (11 alla fine del torneo), ora dopo 7 giornate siamo ancora fermi al palo. Zero reti ma quello che sorprende è che se si prende in considerazione la quota di partecipazione ai gol dei subentrati, il numero non cambia. Zero da una parte e dall’altra. Ci sono andati vicino Shomurodov e Belotti domenica scorsa, senza fortuna.

È come se ci fosse una Roma a due velocità, leggibile negli uomini come fosse una formazione degli anni 80. E questo sorprende sia considerando il mercato portato avanti in estate dai Friedkin (con l’intento di allungare la rosa) che i numeri delle altre squadre. L’Udinese è già a quota 5 reti, Lazio e Inter a 4, Fiorentina a 2 ma il numero lievita a 4 se si considera la quota di partecipazione dei subentrati ai gol della squadra.

Una tendenza che andrà riscoperta quanto prima. Nel 2014, quando lo Special riuscì a vincere contro il Psg, regalandosi l’ennesima semifinale di Champions, con i gol dei subentrati Schurrle e Demba ba, liquidò la questione a suo modo: “Come lo definisco? Semplice, culo”. Fortuna però non può essere se la cosa si ripete spesso. E la Roma nella passata stagione aveva abituato bene. Quando i titolari non giravano, il tecnico portoghese riusciva a compiere la mossa giusta per recuperare o addirittura ribaltare la partita. Proprio i subentrati nel 2021-22 avevano risolto tante partite. In totale 11 centri.

Con il Sassuolo all’Olimpico, il Genoa a Marassi, la rimonta formato-baby Volpato-Bove con il Verona, il pareggio di Perez contro la Salernitana (poi propedeutico per il sorpasso nel finale di Smalling.). Tanti, veramente tanti punti (9), ripresi in corsa. Tra gli specialisti in materia, El Shaarawy, si è fatto male alla 4ª giornata. Lo scorso anno il Faraone regalò con 3 gol da subentrato la bellezza di 4 punti (Sassuolo e Napoli), non riuscendo nel ribaltone contro il Milan (1-2).

Anche Shomurodov è uno che in corsa a volte lascia il segno. È già accaduto contro il Ludogorets in Europa League (provvisorio 1-1 poi reso vano dal 2-1 di Nonato) mentre in campionato nella passata stagione pareggiò i conti contro la Sampdoria e il Venezia. Tra i volti nuovi, occhio a Belotti. Nonostante nella lunga esperienza in granata il Gallo sia partito quasi sempre titolare, in corsa ha spesso lasciato il segno. Nella passata stagione, ad esempio, degli 8 gol segnati con il Torino, 5 sono arrivati partendo dalla panchina. Proprio il Gallo, in ottica Inter, va tenuto in considerazione. Almeno per la cabala. Delle 4 reti segnate ai nerazzurri, il centravanti ha sempre fatto centro in trasferta a San Siro. Inzaghi è avvisato.



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