Josè Mourinho

AS ROMA NEWS – In testa, e solo con l’Atalanta. Si può fare forse il miglior mercato della Serie A spendendo solo 7 milioni e addirittura progettando una fuga nel giro di un mese? È quello che ha fatto la Roma che, grazie a Tiago Pinto, ha messo a disposizione di Mourinho una rosa con 7 nuovi arrivi: Svilar, Celik, Matic, Camara, Wijnaldum, Dybala e Belotti.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport, nonostante il pedaggio pagato alla sorte col k.o. dell’olandese (il guineano entrato al suo posto ha stoppato un ultimo colpo), si può dire che lo Special One abbia quasi due scelte per ruolo, se si eccettuano i centrali di difesa. Certo, i prestiti e gli svincolati pesano sul monte ingaggi, ma la squadra ha acquisto il piglio della big che vince con le piccole e se la gioca con le grandi. Quello che serve per volare subito. E Mou, se va in testa, difficilmente molla.

L’avvio di campionato, sulla carta, sembra avere agevolato i giallorossi, ma occhio alle differenze. Nello scorso campionato la Roma di Mourinho aveva conquistato 42 punti nei 20 match contro le 10 squadre della seconda metà della classifica, non superando una media di 2,1 punti a partita. Se si prende in considerazione le sei gare contro le tre retrocesse (Cagliari, Genoa e Venezia) i punti conquistati sono arrivati appena a 11, con una media di 1,8.

Nel nuovo campionato, invece, i giallorossi sembrano implacabili, facendo bottino pieno contro Salernitana, Cremonese e Monza, centrando nel frattempo un utile pareggio a Torino contro la Juventus, risultato mai verificatosi da quando esiste i bianconeri giocano allo Stadium (Fonseca vi aveva vinto, ma la Juve era già campione d’Italia). Adesso lo Special One può anche allungare, visto che i prossimi due match sono contro Udinese ed Empoli, prima di arrivare alla sfida (però interna) contro l’Atalanta, che farà da antipasto alla delicata trasferta di San Siro contro l’Inter, in programma il primo ottobre. Morale: nessuna sorpresa se la Roma restasse in testa almeno fino al 18 settembre. Addirittura in splendida solitudine.

È vero, quando si ha il vento in poppa anche le eventuali tensioni che si possono creare si stemperano con grande facilità. L’impressione, però, è che nella Roma attuale il feeling nella squadra sia davvero molto forte. Il primo segreto, forte, è in uno zoccolo duro di italiani assai robusto, in cui spiccano naturalmente capitan Pellegrini, con Cristante, Spinazzola, Mancini, El Shaarawy e Zaniolo che sono (come il baby Bove) nel mirino del commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini. Sono questi i primi ad agevolare l’inserimento dei nuovi arrivati, che sembrano tutti essersi integrati bene e in fretta.

Le spie delle ottime sensazioni che si respirano a Trigoria, in fondo, è dato anche dal fatto che i calciatori giallorossi amano stare insieme anche fuori dal campo. Già in questo primo scorcio di stagione ci sono state cene di gruppo, così come feste in cui tutti invitano tutti, con le rispettive famiglie. Certo, come sempre, esistono dei rapporti privilegiati, ma i separati in casa che si erano visti nella scorsa stagione (alcuni dei quali poi recuperati alla causa) stavolta non paiono esserci. Nel bene e nel male, la gestione del gruppo è appannaggio di Mourinho, che spesso anche in questo dimostra di avere un passo da Special One. Proprio quello che serve adesso.

Vincere aiuta a vincere, recita uno dei mantra più celebri del calcio. E magari anche ad andare in fuga. Per questo c’è la sensazione forte che il trionfo giallorosso in Conference League abbia fatto decollare l’autostima di un gruppo specchio di un ambiente che non vinceva nulla da 14 anni. Non è un caso, perciò, che la Roma sia di nuovo in testa alla classifica dopo 4 giornate e possa ancora allungare. Cosa meno ovvia di quello che si pensi, visto che non capitava dalla stagione 2014-15. In quel caso, con 12 punti, la squadra di Rudi Garcia era appaiata in vetta con la Juventus. Insomma, dopo otto anni, la sensazione è si abbia di nuovo a che fare con un gruppo solido. Con la differenza che stavolta può andare fino in fondo.

Se per ottenere successi occorre anche il cosiddetto dodicesimo uomo, si può già dire che la Roma – col suo pubblico straordinario – già può abbondantemente godere di questo vantaggio. Infatti, sono ormai ben nove partite consecutive che la squadra di Mourinho gioca in un Olimpico tutto esaurito, con gli abbonati che sono arrivati ad oltre 36.000 unità. Un numero così elevato di “fedeli” non si registrava da quasi venti anni.

Inutile dire che il tifo si sposta puntualmente anche in trasferta, cosicché sia a domenica prossima a Udine, sia lunedì 12 settembre a Empoli i giallorossi non saranno certo da soli. Non basta. Archiviata senza danni la partita contro la Juventus, quella che si annuncia essere il prossimo big match del campionato romanista – il 18 settembre contro l’Atalanta – la squadra di Mourinho avrà modo di giocarlo in casa, in un Olimpico che si preannuncia al completo per la decima volta consecutiva.

Inutile dire come la vittoria in Conference e il carisma dello Special One abbiano contribuito a ricreare questo feeling straordinario, ma è l’effetto collaterale che può portare lontano. Una Roma in testa alla classifica è un generatore di entusiasmo straordinario. E l’effetto boomerang è quello che può portare in fuga.



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