AS ROMA NEWS SALISBURGO MOURINHO – Irritato, scocciato e amareggiato. José Mourinho, pur avendo apprezzato l’abnegazione dei suoi contro il Salisburgo, ha accusato la beffa a due minuti più recupero dalla fine, scrive Il Messaggero.
Il tecnico avrebbe preferito giocarsi il ritorno all’Olimpico in una situazione di parità, invece, dovrà sacrificare tutte le forze dei suoi per ribaltare la partita. E siccome c’è anche un quarto posto da difendere in campionato con una rosa che non è extralarge, uscire dalla Red Bull Arena con una vittoria o un pareggio sarebbe stato utile. A peggiorare la situazione anche l’infortunio di Paulo Dybala al flessore sinistro che ha costretto lo Special One a cambiare la squadra all’intervallo facendo subentrare Celik e spostando El Shaarawy in attacco: «Ha dato dinamismo davanti e poi abbiamo messo Belotti per Abraham. Quando prendiamo gol non c’è più niente da fare».
Ma il rammarico più grande è aver sfiorato il vantaggio: «Abbiamo dominato e sempre avuto il controllo della partita, ma sono stati sbagliati dei gol incredibili. C’è un rigore netto per noi nel primo tempo e siamo stati sfortunati nel cambio di arbitro (l’assistente al VAR Higler al posto di Nyberg ndc). Prendere questo gol all’ultimo minuto è ingiusto, ma è il calcio. Non c’è niente da fare». Il riferimento al rigore negato è al minuto 30 quando Pavlovic spinge Abraham con il braccio in area e l’attaccante si sbilancia cascando a terra. Poi, tira in ballo le scarse energie della squadra: «È duro pensare a giovedì dovendo ragionare già su domenica, abbiamo delle limitazioni dovute alla stanchezza».
Gli risponde a distanza Smalling: «Anche l’anno scorso abbiamo giocato in coppa tante partite e alla fine l’abbiamo vinta. Abbiamo dimostrato che chi entra può fare la differenza quindi riusciremo a gestire il doppio impegno settimanale. Vogliamo andare lontano come abbiamo fatto l’anno scorso in Europa con delle grandi partite e grandi serate».
Gli fa eco Zalewski: «Abbiamo perso immeritatamente, il ritorno sarà a senso unico». E a proposito di Salisburgo, Tiago Pinto è rimasto estasiato dal modello austriaco: «Sono invidioso di loro. Hanno una strategia giusta e la seguono: non gli cambia nulla andare in Champions o in Europa League o se vincono o perdono. Hanno investito sullo stadio e sul centro sportivo. Sono bravi nello scouting e nel settore giovanile. Fanno giocare i ragazzi e al momento giusto li vendono». E chissà se sarà da ispirazione per gli anni a venire.
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