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Rassegna stampa

Mourinho re di Coppe, sogni Special: battere il Betis e diventare il numero uno con la Roma

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AS ROMA NEWS BETIS MOURINHO EUROPA LEAGUERe di coppe. Che poi lui voglia far finta di niente, di non pensarci, fa anche parte del personaggio e del suo modo di essere allenatore: forte, feroce, essenziale nella ricerca della vittoria, scrive La Gazzetta dello Sport.

Ma dovesse battere stasera il Betis Siviglia, Mourinho diventerebbe l’allenatore con più vittorie in assoluto nelle coppe europee: ben 107, una in più di Sir Alex Ferguson e Carletto Ancelotti, che ha raggiunto l’ex allenatore del Manchester United proprio ieri sera, grazie alla vittoria del suo Real Madrid sullo Shakhtar Donetsk. Insomma, un altro traguardo di quelli storici, che permettono a Mourinho di imprimere il suo nome ancora più a fuoco negli annali della storia del calcio mondiale.

Il conteggio è stato fatto a partire dal 1992, anno in cui è stata lanciata la Champions League (che proprio in quell’estate prese il posto della vecchia Coppa dei Campioni). Da quel momento in poi Ferguson ha vinto 106 partite in tutte le coppe europee, traguardo che l’allenatore portoghese ha raggiunto con il successo per 3-0 contro i finlandesi dell’Hjk Helsinki, colto nell’ultimo turno di questa Europa League. Oggi però José si può spingere anche un gradino più su.

“La cosa mi inorgoglisce, è chiaro, ma non la vedo come uno stimolo in più – commenta l’allenatore della Roma – piuttosto come una cosa di cui mi ricorderò quando avrò finito la carriera. Insieme a tante altre… Non penso certo al fatto di mettere dentro una vittoria in più di Ferguson, ma solo a vincere la partita perché ci servono assolutamente i tre punti”.

Già, anche questo fa un po’ parte della pretattica. Come nel giorno delle mille panchine, lo scorso anno, contro il Sassuolo, quando la Roma vinse all’ultimo soffio con un gol segnato da El Shaarawy e lui festeggiò come un folle. “Era una partita a cui tenevo in modo particolare”, confessò poi a fine partita. E stasera sarà più o meno lo stesso, perché poi Mou ai record – giustamente – ci tiene eccome. Basti pensare al tatuaggio che si è fatto sulla spalla destra per celebrare il fatto di essere stato il primo allenatore della storia a vincere tutte le coppe europee.

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Stasera, però, per i giallorossi non sarà certo facile portare a casa i tre punti. Perché il Betis ha qualità, giocatori e una propensione spiccata alla vittoria (finora sette successi in 9 partite ufficiali, ha perso fuori casa con Real Madrid e domenica con il Celta Vigo). E un allenatore come Manuel Pellegrini che con Mourinho si è sempre pizzicato a distanza (in Spagna come in Inghilterra) e che con il portoghese ha un bilancio finora in rosso (8 successi per José, 4 per il cileno, a chiudere anche tre pareggi).

“Il Betis è una squadra di qualità, con un’identità chiara e un ottimo allenatore, con grande esperienza e una filosofia propria di gioco – continua Mourinho -. Ha grande ricchezza di scelte, potrebbe giocare Iglesias o William José, Canles o Fekir. E poi hanno tanti nazionali ed è una squadra che ha vinto in Spagna (la Coppa del Re nella scorsa stagione, ndr ) e non è certo facile vincere lì se non sei una dei tre club top di quel paese. Insomma, sarà una partita difficile, ma lo sarà anche per loro…”.

Già, perché per il suo ennesimo record Mourinho si aspetta uno stadio scintillante, di quelli a cui si è abituato negli ultimi tempi, quando l’Olimpico ha piazzato un sold out dopo l’altro. “Stasera saremo undici contro undici più 60mila, che speriamo facciano il loro, perché la prossima settimana il loro tifo peserà tantissimo, il Betis ha uno stadio fantastico, che sa appoggiare la squadra. Mi fido molto dei miei calciatori e dei nostri tifosi”.

Tifosi che anche stasera staranno lì, a colorare di intenso tutto l’impianto capitolino. Mourinho fa un forte affidamento su di loro, perché sa che sono in grado di fare la differenza. All’inizio ed alla fine, ma soprattutto a partita in corso. “Ai nostri tifosi dico quello che dico anche ai miei giocatori: si deve cercare di essere sempre i migliori. La stessa cosa penso anche per me. Ci sono partite differenti tra di loro e so che loro possono fare sempre di più. Se penso ai quarti di finale o alla semifinale della Conference League, loro hanno giocato tanto e la partita per noi è andata meglio”. Insomma, per l’ennesimo record è partita anche la convocazione ufficiale. Adesso si tratta solo di portare a casa i tre punti. Per la Roma, ma anche per Mourinho

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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