Josè Mourinho

AS ROMA NEWS MOURINHO FRIEDKIN – Trenta giorni per la verità. Nel prossimo mese la Roma dimostrerà se sarà una squadra Champions o da Europa League. E in parallelo anche la società dovrà sciogliere una serie dei nodi che nel giro di qualche settimana verranno a pettine, scrive Il Messaggero.

Uno su tutti è il futuro di José Mourinho che ha un altro anno di contratto, ma ha manifestato una certa insofferenza nel non aver potuto ancora incontrare la proprietà: «Vogliono parlare con me a giugno, perché finisce a giugno il campionato? Sinceramente mi sembra un po’ tardi», ha detto recentemente. Nonostante abbia firmato nel 2021 un triennale con scadenza 2024, il portoghese vuole parlare con Dan Friedkin e chiedergli quali saranno i programmi futuri, su quali giocatori potrà contare e che tipo di squadra costruirà Tiago Pinto qualora la qualificazione in Champions non dovesse arrivare.

Ogni club, infatti, deve impostare due strategie in base agli scenari che può trovarsi davanti (nel caso della Roma è ancora tutto aperto) e lavorare contemporaneamente su entrambe. Basti pensare che nel 2021 lo stesso Mourinho è stato annunciato il 4 maggio e la trattativa era cominciata con largo anticipo rispetto a fine stagione.

Al momento, però, Dan e José non si sarebbero né visti né sentiti al telefono. L’unico interlocutore del tecnico è Tiago Pinto che nei prossimi 30 giorni proverà a chiudere una serie di questioni ancora aperte: i rinnovi di Smalling ed El Shaarawy, pianificare il futuro di Abraham e Dybala, gettare le basi del mercato estivo e sapere con certezza chi allenerà la Roma la prossima stagione. Quest’ultimo è il nodo più importante da sciogliere, perché è vero che Mourinho ha il contratto fino al 2024, ma è anche vero che ci sono club (anche blasonati) che potrebbero strapparlo alla Roma a suon di milioni e campioni.

Entro il prossimo mese, inoltre, Pinto dovrà convincere Smalling (scadenza a giugno): il difensore ancora non ha dato una risposta all’offerta di 7 milioni in due anni (bonus compresi) e il pericolo è che possa accasarsi altrove. Seguirà il rinnovo di El Shaarawy, anche lui in scadenza, ma sarà confermato solo se accetterà di abbassarsi l’ingaggio. C’è poi il caso centravanti: Abraham è in bilico per via del rendimento troppo altalenante. L’inglese in questa stagione ha deluso e vorrebbe tornare in Premier, ma la Roma non può disfarsene a cuor leggero dopo averlo pagato 40 milioni un anno e mezzo fa.

Andranno eliminate le clausole dal contratto di Dybala (una per l’Italia di 20 milioni e una per l’estero di 12). Per farlo basterà portare l’ingaggio a 6 milioni, operazione a cui la proprietà è pronta a dare il via libera. Infine, non meno importante, l’aspetto sportivo: in trenta giorni la Roma giocherà sette partite, di cui cinque di campionato (Sampdoria, Torino, Udinese e Atalanta) e i due quarti di Europa League contro il Feynoord. Un mese di valutazioni, decisioni e gare determinanti. E ogni scelta sbagliata inciderà sul futuro dei prossimi anni.



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