Josè Mourinho

ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Si dice che non bisognerebbe mai tornare nei luoghi in cui si è stati felici, ma forse a volte è il solo modo per misurare la quantità di soddisfazione che il presente ci regala. Una cosa è certa: José Mourinho al Porto ha preso e dato tanta felicità, vincendo una Champions, una Europa League, due campionati, una Coppa e una Supercoppa di Portogallo, scrive La Gazzetta dello Sport.

Tutto questo, in appena due anni e mezzo, dal gennaio 2002 al giugno 2004. Come dire, la leggenda dello Special One è nata proprio in quel periodo, corroborata dall’aria di casa. La stessa che adesso sta cercando di far respirare alla Roma, trascinata in Algarve per la seconda parte del ritiro. E oggi a Parchal, alle 21 italiane, (diretta su Sky Sport Uno e Sky Calcio), la squadra giallorossa infatti dovrà far capire a che punto è la preparazione sfidando in amichevole proprio il Porto.

Quanto basta perché Mourinho viva una specie di derby del cuore, anche se i ricordi non mancano neppure alla Roma, che proprio contro il Porto, nel 2019, ha consumato la sua ultima esperienza in Champions, finora, vincendo in casa 2-1 e perdendo in trasferta 3-1, dopo i supplementari, risultato che fu fatale per la panchina di Di Francesco. Ma non tutto è stato da cancellare. Basti pensare che nell’andata Nicolò Zaniolo, ad appena 19 anni, segnò una doppietta che per ora restano i suoi unici gol in Champions, e che dettero ancor di più la sensazione di come il club giallorosso avesse messo le mani su un tesoro.

Nonostante proprio ieri il club abbia ufficializzato la sponsorizzazione triennale con Digitalbit (36 milioni in 3 anni), mettendo in vendita benefica le prime maglie utilizzate in amichevole, due stagioni senza il denaro della massima competizione continentale, però, hanno provocato sconquassi nel bilancio che ora il general manager Tiago Pinto sta pagando, e Mourinho con lui.

L’allenatore portoghese non è tipo che cerchi alibi, ma di sicuro avrebbe voluto cominciare la seconda parte della preparazione con qualcosa di più del solo Rui Patricio come volto nuovo. Invece, pur rimanendo l’ottimismo di fondo, la trattativa con l’Arsenal per Xhaka ancora non si sblocca (nonostante i “like” che lo svizzero posta sui social giallorossi), così come non è arrivata ufficialmente la fumata bianca neppure per il terzino Viña, fisicamente già a Roma, ma bloccato dalla quarantena e quindi impossibilitato a lavorare con gli altri.

La difficoltà nel piazzare gli esuberi, d’altronde, rallenta tutte le mosse. Pastore, Pedro, Fazio, Santon e Nzonzi hanno contatti che ancora non si concretizzano, Coric potrebbe andare in prestito allo Zurigo, Olsen piace al Lilla e al Rennes, mentre un campione d’Europa come Florenzi – se non fosse ceduto – potrebbe essere utile alla causa, dovendo però piazzare Reynolds altrove. Come si vede, il domino è complesso, tanto più che Mourinho vuole anche un altro attaccante.

Il preferito resta Azmoun, 26 anni, dello Zenit Pietroburgo, ma la concorrenza del Bayer Leverkusen è molto forte. Così sta prendendo quota la pista Shomurodov, 26 anni, valutato circa 15 milioni, per il quale si cerca la formula col Genoa. Infine, occhio a Sorloth , 25 anni, del Lipsia, il più facile da chiudere, ma che però ha caratteristiche simili a quelle di Dzeko. Morale: stasera contro il Porto c’è bisogno che arrivino segnali positivi, altrimenti sul mercato bisognerà accelerare, rischiando di dover spendere di più. Inevitabile. D’altronde, sarebbe un peccato far soffrire Mou di nostalgia.



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