Josè Mourinho, Igor Tudor

ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO TUDOR – Istantanea: Igor Tudor che esce dalla sala stampa e sussurra sorridendo: «Sono stanchissimo. Fino a lunedì ero in spiaggia…». Bentornato nello straordinario mondo del calcio stressante, che stavolta fa fuori dal vertice della classifica la Roma di Mourinho, scrive La Gazzetta dello Sport.

Il testacoda, infatti, spezza la striscia giallorossa di 6 vittorie consecutive e schioda il Verona dallo zero in classifica grazie al tecnico croato che, proprio come gli era successo subentrando nell’Udinese a Oddo, inizia con una vittoria. Meritata, peraltro, come ammette lo Special One che, se trova un Pellegrini autore di un gol di tacco degno della galleria dei vari Bettega, Zola o Mancini, pesa un Abraham sottotono e pizzicato da qualche raro «buu».

«Nessun alibi, neppure per il terreno di gioco che, pur bagnato, era meglio di quello dell’Olimpico – dice il portoghese -. Non abbiamo giocato bene, perdendo tanti duelli individuali e tante seconde palle. Hanno avuto più intensità di noi e abbiamo esagerato con la palla lunga, perché non controllavamo il centrocampo. Dobbiamo avere più gioco e gestire meglio le difficoltà».

Mourinho, che alla fine porta la squadra ad applaudire i 1500 tifosi giallorossi, si complimenta con l’arbitro e non fa drammi. «Prima ne avevamo vinte 6 e non 60, ora ne abbiamo persa una e non 10. Pensiamo a vincere la settima», ha concluso, facendo i complimenti a Tudor. «Ho una stima enorme di Mou, ha fatto la storia del calcio – dice il croato -. Il Verona ha meritato. All’intervallo ho detto ai ragazzi di crederci, abbiamo giocatori forti. La squadra era sfiduciata, ma le tre sconfitte di inizio campionato erano immeritate».

Dato l’onore delle armi a Di Francesco, si capisce che i giallobù avranno un’impronta alla Juric. «Quando c’era da soffrire lo abbiamo saputo fare. Il Verona ha la mentalità giusta anche per via dei due anni con Juric, perciò ho lavorato sulla fiducia, sulla intensità, sul coraggio. Ora, però, serve crescere».

Ma se si batte la Roma, molto è possibile. «Quest’anno il campionato è aperto. La Roma è forte e ha un allenatore forte, anche se l’ambiente non è facile. Comunque, fra le 5-6 che possono farcela, ci sono anche i giallorossi». I titoli di coda sono per Cristante, che ammette stanchezza («ma è solo un passo falso») e Faraoni, autore di un gol gioiello: «Abbiamo fatto qualcosa d’importante e la rete mi ha riportato al primo gol in Serie A». Morale: il Verona di Tudor è salito sulla macchina del tempo, ma la Roma di Mourinho ha voglia di risorgere.



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