ULTIME NOTIZIE AS ROMA EMPOLI MOURINHO – Apparentemente. Apparentemente con la vittoria contro il Cagliari è iniziato un ciclo senza big match per la Roma: Empoli, Genoa, Sassuolo, Verona e Spezia. Apparentemente il mercato di riparazione della Roma ha detto quel che doveva dire, scrive il Corriere della Sera. È «apparentemente» l’avverbio che Mourinho sceglie per presentare la partita di oggi (ore 18) e tenere alta l’attenzione del gruppo (Smalling recuperato, El Shaarawy convocato, Spinazzola e Pellegrini out).
«Apparentemente partita facile? L’apparentemente non esiste, guarda Milan-Spezia 1-2 o l’Empoli in coppa Italia contro l’Inter 2-2 per 90 minuti. L’Empoli sta facendo una fantastica stagione, non solo per i punti ma anche per il gioco. Non sarà facile. Per vincere dobbiamo giocare molto bene. Nelle ultime partite hanno una media di più di due gol per partita. Giocano con l’ambizione di vincere e finire il più alto in classifica».
Il discorso scivola sul mercato, come succederà sempre fino alla fine del mese: «Se la domanda è mi aspetto qualcosa di più, io dico di no. Ma il mercato è aperto. Però ogni volta che un giocatore va in panchina o gioca di meno a voi sembra che la soluzione immediata sia una cessione. Veretout è stato in panchina una partita ed è già in vendita. Carles Perez gioca ed esce al 45’ ed è in uscita. Non è così. I giocatori che sono andati via erano parte di un progetto, di una strategia di struttura della nostra squadra. Penso che questa rosa rimarrà fino a fine campionato: abbiamo cambiato quattro giocatori che avevano pochissimo minutaggio con due giocatori che in due partite hanno fatto tanti più minuti che quei quattro in sei mesi: Oliveira 180 minuti e Maitland 200. Questa è una strategia di struttura della rosa. Oliveira che dà strategie a centrocampo e Maitland che dà protezione a Karsdorp e a Vina. Di questo sono contento perché lo abbiamo fatto entro il 10 di gennaio. Gli altri giocatori? Perez ha giocato anche da titolare in 7-8 partite in stagione. Abbiamo bisogno di rosa, non di gente che esce».
E c’è bisogno che Abraham (15 gol stagionali) continui così, anzi migliori: «I numeri sono lì e senza rigori, con tanti pali che potevano essere più gol. Però, onestamente, mi aspetto di più. Non solo a livello numerico ma anche a livello qualitativo e nelle palle aeree, dove non è cresciuto tanto. Ma io chiedo: dove possiamo arrivare noi con lui e lui con noi? Spero che la crescita della individualità combaci con quella della squadra».
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