AS ROMA NEWS MILAN MOURINHO – «Non sono Harry Potter». E magie con questa Roma non se ne possono fare. Almeno a sentire Mourinho, che alla vigilia della sfida con il Milan (questa sera ore 20.45), ha provato a spiegare ancora una volta i motivi della sconfitta al derby, scrive La Repubblica.
«Tutti conoscono le nostre difficoltà. Magari qualcuno non vuole ammetterle, ma ci sono. Alcuni pensano che mi chiami José Harry Mourinho Potter, il livello di aspettative è altissimo. Con tutte le assenze siamo a -4 dal quarto posto, qualcosa di quasi impossibile viste le rivali».
Le giustificazioni per lo Special One sono tante. Infortuni, mancanza di qualità ed errori individuali: «Con la squadra ho avuto una riunione dura, specialmente con qualche giocatore. C’è gente che deve dare di più». Responsabilizzazione. Il discorso è chiaro e rivolto ai calciatori: «Se un giocatore sbaglia individualmente la direzione è sempre quella di dare la colpa all’allenatore, ma nel mio rapporto diretto con loro non risparmio nulla». Come a dire. Sbagli tu, perdiamo noi. «Ma la colpa non è sempre mia, perché quando so di aver svolto bene il mio lavoro posso solo sentirmi tradito».
Il derby lascia strascichi. Soprattutto a Roma. Il portoghese lo sa e nonostante quattro sconfitte su sei partite, riesce a dare una sua lettura positiva. Un salvacondotto per non perdere l’amore popolare: «Il derby che abbiamo vinto è stato pesante, è stato un’umiliazione. I derby persi sono stati sempre persi per dettaglio, per errori personali o arbitrali. Ma siamo sempre usciti con la testa pulita nel senso di dare tutto anche nelle difficoltà».
Come si riparte? Mou ha la sua ricetta. Quella del pragmatismo: «Abbiamo perso, facendo alcune cose buone nonostante i nostri limiti e altre meno. Abbiamo analizzato tutto ieri, abbiamo parlato, sempre alla ricerca di un miglioramento. Io riparto come lo faccio da 23 anni: partita giocata, partita analizzata, partita finita e prossima partita. Non c’è un’altra storia».
Intanto sabato di Trigoria ha regalato una nuova puntata dei dolori di Dybala, fermato prima dell’allenamento e non convocato per la sfida con il Milan. «Senza Paulo – sostiene Mou – siamo una squadra diversa». Ma in questo momento perl’argentino è meglio il riposo. Questa sera quindi spazio alla coppia Belotti-Lukaku in attacco per provare a mantenere viva la speranza quarto posto, nonostante la vittoria ieri del Napoli abbia spedito la Roma al nono posto in classifica.
Per il resto non ci saranno grossi cambiamenti di formazione rispetto alla formazione vista al derby: «Capisco perfettamente che la gente non è contenta per qualche situazione che è fuori dal contesto. Ma non è uno sport individuale, è uno sport collettivo. E io non posso permettermi di dire “tu non giochi più, gioca un altro”. Sennò andrei a San Siro con 15 giocatori». Nessuna rivoluzione o punizione. Spazio agli stessi visti giovedì con l’unica aggiunta di Llorente, tornato dall’infortunio.
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