Josè Mourinho

ULTIME NOTIZIE AS ROMA CONFERENCE LEAGUE – Certo, poteva sicuramente andare meglio. Ma se la Roma di Mourinho deve temere due squadre come Trabzonspor e Molde, allora vuol dire che bisognerà rivedere anche molti dei discorsi e dei sogni estivi della gente giallorossa. Insomma, l’esordio ufficiale dell’allenatore portoghese sulla panchina della Roma avverrà o sulle coste del Mar Nero (a Trebisonda, in Turchia) o su quelle più fredde del Mar di Norvegia, tra la magia dei fiordi, scrive La Gazzetta dello Sport.

Dipenderà tutto dall’esito del terzo turno preliminare di Conference League (in programma 5 e 12 agosto), che ufficializzerà il nome della prossima avversaria europea della Roma. Insidie ce ne sono – è evidente – ma il valore della squadra giallorossa è sicuramente superiore ad entrambi le potenziali avversarie.

Al netto di un mercato che fatica a decollare davvero (e di cui parliamo nel pezzo sotto) e con alcuni giocatori da portare al top il prima possibile (su tutti Veretout), la Roma sta lavorando per cercare di oliare tutti i meccanismi su cui Mou vuole costruire la sua intelaiatura. Equilibrio in mezzo al campo, compattezza difensiva e attacco della profondità davanti. In tal senso, a Trigoria sono convinti che quello di Eldor Shomurodov sia un acquisto indovinato, nonostante l’alto prezzo del cartellino.

Ieri è arrivata l’ufficialità dell’ubzeko, che costerà alla Roma 17,5 milioni più 2,5 di potenziali bonus (i Friedkin pagheranno subito un milione e mezzo, il resto diviso in più tranche nei prossimi anni). Un giocatore che Mou ha voluto per la sua capacità di saper attaccare la profondità, la sua forza fisica e la sua aggressività. Un po’ la nuova filosofia giallorossa: giocatori affamati, non appagati.

E su questa linea, ovviamente la Roma vuole costruire anche il suo percorso europeo, che spera possa essere il più lungo possibile. «Sono felice di essere arrivato alla Roma, per me questa è una grandissima occasione. Lavorerò con Mourinho, il mio idolo», le prime parole giallorosse dell’ubzeko.

Il Trabzonspor, tra l’altro, può contare sue due ex giallorossi (Gervinho e Bruno Peres) che sveleranno segreti più o meno reali ad Avci, il tecnico che nella scorsa stagione ha portato la squadra al quarto posto, alle spalle delle tre grandi (Fenerbahçe, Galatasaray e Besiktas).

In particolare Bruno Peres, che è stato a Roma fino a un paio di mesi fa, può essere d’aiuto al tecnico turco, che ama giocare con un 4-2-3-1 che diventa 4-3-3 in fase offensiva, con le due ali che si alzano e il trequartista centrale che scala a fare la mezzala. E insieme ai due ex giallorossi c’è anche una vecchia conoscenza della nostra Serie A, Marek Hamsik, che ha scelto la Turchia dopo l’esperienza vissuta in Cina. In più anche i due nazionali turchi che hanno affrontato l’Italia all’Europeo: il portiere Cakir e il centrocampista offensivo Omur.

Diverso, molto diverso è invece il Molde, una squadra costruita quasi esclusivamente con giocatori norvegesi e che rappresenta una cittadina di circa trentamila persone. Insomma, sembrerebbe un ostacolo facile, se non fosse però che la squadra allenata da Erling Moe è in testa al campionato norvegese (dopo 14 giornate), con ben cinque punti di vantaggio sul Bodo/Glimt. È una squadra già rodata, che può essere un’insidia dal punto di vista del ritmo e della condizione fisica.

Anche il Molde gioca di partenza con il 4-2-3-1, con un calcio aggressivo, che però lascia molto spazio nelle retrovie. Stelle assolute non ce ne sono, anche perché l’attaccante Omoijuanfo (di origini nigeriane, 16 gol in 15 gare stagionali) è attualmente infortunato. E allora i nomi più importanti sono quelli del centrocampista Aursnes e del capitano Eikrem, un trequartista. Insomma, per mettere paura a Mourinho ci vuole francamente altro.



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