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Rassegna stampa

Mourinho, un caso internazionale. Insulti contro l’arbitro: la Uefa apre un’inchiesta

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AS ROMA NEWS MOURINHO TAYLOR – Stavolta, forse come mai in carriera, José Mourinho avrebbe fatto a meno della luce dei riflettori. Le immagini delle aggressioni verbali — più il lancio di una sedia e di acqua — all’arbitro Taylor da parte di tanti tifosi della Roma nell’aeroporto di Budapest, che hanno coinvolto anche la moglie e la figlia (in lacrime) del direttore di gara in attesa di ripartire alla volta dell’Inghilterra, hanno fatto il giro del mondo, scrive La Gazzetta dello Sport.

Inutile dire che la genesi — si fa per dire — da parte di tanti osservatori internazionali sia stata individuata nelle parole dell’allenatore, che a fine partita aveva sparato a zero sull’inglese, criticandolo per le decisioni in campo, dicendo che «sembrava spagnolo» e aggiungendo: «Speriamo che il prossimo anno vada a fare cagate in Champions». Non basta. Nel parcheggio della Puskas Arena, Mou gli si è avvicinato ancora una volta ringhiandogli contro più volte: «You are a fucking disgrace» e «fuck off». La Uefa naturalmente ha aperto un’inchiesta, ma è stato tutto il risvolto mediatico che ha cannibalizzato l’attenzione, visto che i tanti video che sono circolati.

L’inchiesta Uefa è già partita, ma i tempi si annunciano lunghi. Il rapporto dell’arbitro Taylor e del delegato Azaryan (Armenia) sono già a Nyon. Presto saranno avviati i contatti con le autorità di pubblica sicurezza ungheresi. Nessuna fretta sulle indagini. Non è ancora stata decisa una data, ma la prima riunione della Disciplinare dovrebbe svolgersi a Nyon a fine giugno, dopo le altre due finali di Conference e Champions e dopo la Nations League, per raggruppare tutti i casi.

L’accusa per il tecnico giallorosso è di «insulti e linguaggio offensivo verso un ufficiale di gara». Il riferimento è l’articolo 15.1.b del codice disciplinare che prevede una sanzione minima di due giornate, ma anche la possibilità di una squalifica a tempo. Il caso è naturalmente più complesso, anche per l’eco internazionale e per quello che è successo il giorno dopo all’aeroporto. Non è da escludere una mano più pesante e quindi qualcosa di più del minimo (oltre a una multa).

Due tifosi giallorossi, comunque, sono stati fermati a Budapest dalla polizia locale: il primo allo stadio per scontri interni tra gruppi ultrà (rilasciato) e un altro, di 42 anni, per il lancio della sedia verso Taylor (uscirà lunedì). Comunque, se la stragrande maggioranza rumorosa del popolo romanista è schierata compatta per lo Special One (ieri su whatsapp circolava anche il numero di cellulare dell’arbitro), nonostante le critiche all’arbitraggio dello stesso g.m. Pinto, tre comunicati di solidarietà a Taylor hanno fatto scalpore.

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«La Uefa condanna con veemenza il comportamento violento nei confronti dell’arbitro Taylor e della sua famiglia — si legge tra l’altro —. Tali azioni sono inaccettabili… Esortiamo tutti i giocatori, allenatori e tifosi ad abbracciare i valori della sportività, trattare gli arbitri con dignità e rispetto… Valuteremo attentamente gli incidenti e incorporeremo preziose informazioni nei nostri futuri processi di pianificazione degli eventi».

Anche la Premier League ha preso posizione. «Siamo scioccati e sconvolti dagli inaccettabili insulti rivolti ad Anthony Taylor e alla sua famiglia. Nessuno dovrebbe subire il comportamento ingiustificabile che hanno dovuto sopportare. Anthony è uno dei nostri ufficiali di gara più esperti e preparati e noi sosteniamo pienamente lui e la sua famiglia». Scontato persino ricordare le parole dell’associazione arbitrale inglese. «I video mostrano Taylor e la sua famiglia molestati e maltrattati. Siamo sconvolti dagli abusi ingiustificati e ripugnanti diretti contro Anthony e la sua famiglia. Continueremo a fornire il pieno sostegno ad Anthony e alla famiglia».

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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