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Rassegna stampa

Mourinho: “Voglio che la Roma giochi bene ma rimango un risultatista”

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – José Mourinho non perde occasione per ribadire che la Roma è in costruzione e che è proprio per questo che gli è stato fatto un contratto triennale. Giusto, scrive il Corriere della Sera.

Però il tecnico portoghese è troppo esperto per non leggere il calendario. Stasera (ore 18, arbitra Ayroldi) c’è l’Empoli all’Olimpico, quindi la pausa per le Nazionali e poi una settimana fondamentale: trasferte a Torino contro la Juve e in Norvegia contro il Bodoe Glimt (dove può mettere l’ipoteca sulla qualificazione al prossimo turno di Conference League) e poi sfida in casa contro il Napoli dell’ex Luciano Spalletti.

I tre punti in palio oggi contro un altro ex, Aurelio Andreazzoli, sono così decisivi per chiudere al meglio questa prima parte della stagione e approfittare della sosta per allenarsi al meglio e recuperare energie («Zaniolo e Mancini non convocati? Non entro nelle scelte del c.t., che rispetto sia chiama un solo giocatore dei miei oppure dieci. Vuol dire che resteranno a Trigoria, protetti»).

È un Mourinho che lascia da parte le polemiche del derby, che si sono protratte fin troppo, e che dispensa buon senso: «Sono un risultatista. È la cosa più importante. Preferisco uno 0-0 che dare spettacolo e perdere 5-4. Però l’idea è crescere partita dopo partita, giocando bene e facendo risultati. Si possono fare tutte e due le cose insieme. L’Empoli? Dimostra la crescita della Serie A, dove in tanti vogliono giocare bene».

A Karsdorp e Veretout è stata risparmiata la trasferta in Ucraina e saranno sicuramente titolari, così come Viña a sinistra. Il vero dubbio è per una maglia a centrocampo tra Cristante e Darboe, che ha giocato molto bene in Confernce League: «Darboe ha avuto un percorso che, secondo me, è stato buone per lui. L’anno scorso ha giocato senza nessuna responsabilità. La squadra era in un momento difficile, Fonseca non aveva altre opzioni e lui è entrato giocando senza pressione. Nel precampionato abbiamo parlato tanto, lui è stato il primo a mettere pressione su se stesso: “Non sono il giovane che viene dalla Primavera ma ho delle responsabilità”. A poco a poco si è liberato di questo peso, è cresciuto ed è tornata la fiducia». Questo non significa che giocherà sicuramente, perché a domanda su Cristante diffidato e a rischio per la Juve, Mou ha tagliato corto: «Non bado a queste cose».

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Vorrebbe cambiare, invece, un paio di cose delle Nazionali: «Non capisco come sia possibile che in Sudamerica si giochi di giovedì sera, quando in Europa è venerdì mattina. E perché convocano 35 giocatori e 15 poi non giocano e non si allenano bene. È meglio che questi giocatori restino con i club». Ma di questo se ne parlerà dopo l’Empoli.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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