AS ROMA NEWS RINNOVO MOURINHO – Si festeggia il Natale, in casa Roma, ma con il cuore gonfio di dubbi. Stasera, al consueto evento dicembrino con squadra e sponsor – organizzato stavolta in un lussuoso hotel a due passi dallo stadio Olimpico – il pallone continuerà a rotolare, sia pure in modo virtuale, scrive La Gazzetta dello Sport.
Con il dovuto rispetto per i Friedkin, il più atteso della serata sarà senz’altro José Mourinho, la cui richiesta di restare alla Roma non smette di creare clamore quanto – se non di più – il fatto che dall’urna di Nyon sia uscito fuori di nuovo il Feyenoord, per il terzo incrocio in tre stagioni. La storia è nota: domenica José ha chiesto di restare alla Roma, precisando due cose: di essere pronto ad accettare qualsiasi progetto, anche senza stelle e con i giovani, ma di volere una risposta «in poco tempo, magari entro febbraio».
Tramite il club, la risposta della proprietà è arrivata, trasmettendo però un senso di gelo: in questo momento i rinnovi non sono una priorità. Vale per i calciatori come per Tiago Pinto e Mourinho. È vero che il rapporto con l’allenatore è costante, ma la squadra è attesa da incontri importanti (Napoli, Juve, Atalanta e Milan in campionato, più il probabile derby in Coppa Italia con la Lazio) e quindi occorre restare concentrati.
Occhio però a un particolare: i tempi in fondo potrebbero coincidere più di quello che si pensi, perché a febbraio ci saranno i playoff di Europa League col Feyenoord. A quel punto la Roma potrebbe essere in corsa per tutto oppure fuori da tutto, e a quel punto all’allenatore resterebbe “solo” il consenso di gran parte del tifo che lo vuole “a prescindere”. I risultati, insomma, faranno tutta la differenza del mondo, perché i Friedkin, alla luce dell’ultimo bilancio, ricordano anche di avere investito ben 232,5 milioni fra riscatto dei bond e “working capital”. Come dire, vogliamo fatti.
E allora si torna anche al Feyenoord, perché la Coppa (vincendola) potrebbe essere una scorciatoia per raggiungere l’obiettivo stagionale: la qualificazione Champions. Contro gli olandesi nelle ultime due stagioni è andata sempre bene. D’altronde, che lo Special One si trovi a proprio agio nelle Coppe non è un segreto, basti pensare al fatto che è l’unico ad avere vinto le tre attuali manifestazioni in vigore: 2 Champions (Porto e Inter), 2 Europa League (Porto e Manchester United) e 1 Conference (Roma). Battendo a Tirana proprio il Feyenoord, nel 2022, ha cucito il giallorosso sul cuore, ora rilancia.
«Amo stare a Roma ma sono alla fine del contratto – dice José al podcast di Obi Mikel –. In questa situazione è una scelta che spetta al club. Ti siedi e ne parli, oppure no. Io intanto mi concentro sul presente, sul dare tutto». Poi aggiunge: «Una delle cose che dico ai miei ragazzi a Roma è che se fossi lo stesso di come ero al Chelsea (dove giocava Mikel, ndr ), loro non giocherebbero. Perché c’erano momenti in cui ho spaccato tutto, ma sapevo che i miei calciatori avrebbero distrutto tutto anche loro al ritorno in campo. Ma lo puoi fare solo con alcune personalità, se lo fai con i giocatori sbagliati, non vorrebbero neanche la palla, si nasconderebbero».
Ecco, qui alla Roma meglio avere modi più gentili. Soprattutto se il tecnico dovesse cominciare a lavorare con i giovani e non con le stelle. In attesa dello svecchiamento, però, la voglia di vincere di José non si è placata. Per questo il Feyenoord farà bene a temere i proverbi. Perché in casa Special, non c’è due senza tre. E i Friedkin apprezzerebbero.
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