Sergio Oliveira, Josè Mourinho

AS ROMA NEWS MOURINHO OLIVEIRA – Il primo messaggio era partito già tre giorni fa: «Sergio Oliveira è un leader, un campione ed è stato fondamentale nella nostra stagione». Il secondo, ancora più forte, Josè Mourinho lo ha mandato ieri: era a Lisbona, ospite dell’Università, e la domanda sul centrocampista era scontata, scrive La Gazzetta dello Sport.

Meno la sua risposta, soprattutto dopo che la Roma ha deciso di non esercitare il diritto per riscattarlo a 13 milioni dal Porto. Mourinho, infatti, ha ammesso ancora una volta che, nella sua idea di rivoluzione a centrocampo, un posto per Oliveira dovrebbe esserci. Ma ha ammesso anche che non ci sono, al momento, le condizioni economiche per l’acquisto: «Se vogliono darcelo in prestito, lo vado a prendere personalmente a Madrid dove so che stava festeggiando il compleanno. Se si tratta di acquistarlo, non so se la mia carta di credito lo consente… È stato molto importante, condividiamo molti principi su come si deve lavorare nel calcio e mi ha aiutato a trasmettere questo messaggio. È stato un esempio di quello di cui avevamo bisogno. Mi piacerebbe molto se restasse, ma vedremo».

La situazione è chiara: la Roma non riscatterà Oliveira per 13 milioni, ma lo acquisterà solo con un forte sconto del Porto (sette, otto milioni massimo). Altrimenti, se ci sarà la possibilità, lo prenderà in prestito, magari con riscatto obbligatorio dopo un certo numero di presenze. Ad ora, però, i colloqui non sono iniziati e la sensazione è che sarà determinante la volontà del ragazzo: ha offerte dalla Spagna (su tutte il Valencia), ma Mou gli ha consigliato di aspettare. Perché la verità è che il tecnico, a centrocampo, vuole la conferma di tre giocatori: Cristante, il giovane Bove e, appunto, Oliveira.

Il perché è dato dai numeri: in 22 presenze (e 3 gol) con la Roma, Sergio ha toccato palloni in ogni zona del campo e da gennaio solo Cristante ha completato più passaggi di lui (876 contro 571). Oliveira è uno che nei big match rende al meglio, vedi derby, Napoli, Leicester e Feyenoord. Dopo un ottimo esordio è calato in alcune partite, pagando forse l’inattività dei mesi precedenti, ma ad aver conquistato Mourinho è stato l’impatto emotivo.

In poche settimane Oliveira è riuscito a conquistarsi la fiducia dei compagni, a dividersi rigori e punizioni con Pellegrini e Abraham e se la società non vuole spendere 13 milioni per il suo cartellino è solo perché considera la cifra eccessiva per un trentenne ritenuto in esubero dal suo club di appartenenza. Ma Mourinho non ha intenzione di mollare la presa e lo stesso Oliveira, che alla sua festa a Madrid ha invitato El Shaarawy, pensa che la Roma possa essere la prima opzione.

Anche perché sua moglie, che gestisce un’agenzia di moda e talenti (da poco si è aperta anche al mondo sportivo) è riuscita a conciliare benissimo il lavoro in Portogallo e la vita privata in Italia e, quello che all’inizio poteva sembrare uno scoglio familiare, in realtà ha rappresentato una risorsa di conoscenze e nuove attività. Non solo Sergio, però.

Le attenzioni della Roma sono anche su Ruben Neves, del Wolverhampton, centrocampista, e Gonçalo Guedes, esterno offensivo del Valencia. Il primo ha un contratto in scadenza nel 2024 e parte da una base, secondo gli inglesi, di almeno 40 milioni. Cifra che la Roma non vuole spendere ma, se il prezzo dovesse scendere di almeno una decina, la strada allora sarebbe in discesa. L’età è quella che cercano Tiago Pinto e i Friedkin e non è un caso che Guedes abbia più o meno gli stessi anni di Ruben Neves: 25 il centrocampista, quasi 26 l’esterno. Esattamente la fascia d’età in cui vuole investire la Roma.



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