Josè Mourinho

AS ROMA NEWS MOURINHO ZANIOLO – E pensare che anche la vigilia del match contro la Cremonese, per Mourinho era scivolata via tra battute e messaggi. Come al solito, nemmeno troppo criptici. Poi in serata la doccia fredda di Wijnaldum ha rovinato una festa che nel pomeriggio ci sarà ma sarà certamente mitigata dal ko dell’olandese. Non averlo sino al 2023 peserà e non poco.

Come riferisce Il Messaggero, per questo motivo le parole pronunciate ieri da José pesano ancora di più. A partire dalla questione-Zaniolo: “Nel puzzle che abbiamo costruito, come caratteristiche dei giocatori, è molto più importante per noi rispetto a prima. Fisicamente è agile e fresco, merito suo e poi nostro, come staff, ma se mi chiedete se resta dico che è una domanda per lui e per il direttore. A me piacerebbe molto se restasse qui”.

Una speranza che somiglia molto ad una certezza, confortata da quanto accaduto negli ultimi tempi con Nicolò che sembra ormai essersi convinto a restare per poi affrontare a settembre la querelle contrattuale. Mou ha poi concesso una carezza a Belotti, che aspetta speranzoso che il gm Pinto riesca a piazzare uno tra Shomurodov e Felix, per finire l’esilio dal calcio giocato. Ha elogiato i nuovi (senza sapere in quel momento della frattura della tibia dell’olandese, ndr) ma non ha dimenticato il nucleo storico che ora, senza Gini, sarà ancora più fondamentale.

Così, dopo l’endorsement a Pellegrini (“Ho detto che mi sarebbe piaciuto avere tre Lorenzo in un momento in cui stava crescendo, un anno fa. Può ancora crescere, ma adesso è davvero un grande giocatore. Così grande che può giocare non solo in tre posizioni, ma anche di più. Ha una maturità calcistica incredibile, può giocare nelle posizioni di Dybala o Zaniolo, a centrocampo. Per noi vale tanto, se vedete le alternative a Paulo o Nicolò abbiamo El Shaarawy e Pellegrini, solo loro. Lorenzo giocherà tanto e ovunque, può farlo”), si è dedicato a Cristante.

Sì, proprio a Bryan ancora alle prese con il rinnovo contrattuale e che oggi rischia di partire in panchina e dare spazio a Matic: “È importante, a tutti i livelli, come giocatore e come persona, è innegabile”. Un puzzle completato con l’elogio della tifoseria: “È incredibile. La base di tutto è la passione dei tifosi, ma sentiamo l’orgoglio di avere una responsabilità nel dover sviluppare questa empatia. Questa cosa è bellissima per noi, ma anche per il calcio italiano, all’estero guardano la Roma e le nostre partite all’Olimpico, io ho contatti ovunque, tutti hanno un’impressione fantastica”. Ogni tassello è così al suo posto.

Del resto nella “famiglia” allargata che José ha creato per vincere serve che tutti remino dalla stessa parte e si sentano importanti. Anche se poi, quando gli è stato chiesto a cosa può ambire la Roma, ha rispolverato il low profile di una settimana fa: “Non so se è più facile vincere o rivincere. Abbiamo vinto una competizione non molto diversa da quella che giocheremo quest’anno. Diversa nei gironi, saranno più equilibrati, ma nella fase a eliminazione diretta troveremo le squadre della Champions e super potenze come Manchester e Arsenal. Dovremo mettere tutto e vedremo dove arriveremo. In Italia sarà molto difficile, oggi abbiamo più potenziale dell’anno scorso, ma anche le altre non è che siano peggiorate. Noi vogliamo arrivare quinti o quarti, vogliamo migliorare la nostra posizione, ma le altre hanno fatto investimenti. È complicato dire che possiamo vincere, ma vediamo che succede”. Figuriamoci ora senza Wijnaldum.

La corsa per un posto in Champions torna ad essere il primo obiettivo. Come la volontà di togliere la pressione del mondo esterno ai suoi ragazzi, perché deve essere soltanto lui a pungolarli. L’infortunio di uno dei calciatori destinato a diventare uno dei perni della squadra fa tornare tutti con i piedi ben saldi a terra. E oggi, contro la Cremonese, non sono ammesse distrazioni: “È una squadra che dispone di un’organizzazione molto ben definita, complimenti al suo allenatore. Possiamo leggere, ma non vogliamo sentirlo, che sarà una partita da tre punti in tasca, ma io rifiuto questa cosa: sarà difficile. Abbiamo perso troppi punti in casa lo scorso anno e fatto troppi pareggi in partite da vincere”. Messaggio inviato. Ora poi c’è anche un motivo in più. Vincere per lo sfortunato Wijnaldum.



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