Game over. L’Europa della Roma, in questa stagione, sarà quella di minor prestigio ed entrate. Una serata, quella dell’Olimpico contro il Porto, alla fine vittorioso per 3-0, diventata da subito proibitiva e conclusasi malissimo, per la delusione dei 40mila arrivati allo stadio per sostenere la squadra di Spalletti. Una dormita di Juan Jesus nella situazione più temuta dal tecnico toscano, quella da palla inattiva, ha complicato tutto già in avvio. Un contraccolpo non da poco sentito anche nei minuti a seguire dalla difesa di casa, prima che Nainggolan — nettamente il migliore dei suoi — riuscisse a progressivamente a riportare in vita i compagni e il pubblico con un paio di giocate da vero leader. Tanti angoli, un’occasione colossale sui piedi di Salah che aveva contribuito a dare speranza, molto se non tutto annullato dall’entrata scriteriata di capitan De Rossi che a poco dalla fine del primo tempo ha meritato un rosso purtroppo sacrosanto. Espulsione che l’arbitro polacco Marciniak non ha risparmiato ad inizio ripresa, seguendo alla lettera le disposizioni Uefa, neanche all’appena entrato Emerson Palmieri. Nove contro undici che non ha depresso più di tanto una Roma che è andata anche vicina al pari, prima di subire le letali ripartenze portoghesi. «Anche dopo aver preso gol abbiamo avuto occasioni — dice Nainggolan —. E’ successo come all’andata, non siamo riusciti a giocare 11 contro 11. Così abbiamo lasciato molto spazio dietro. Dobbiamo imparare da questi errori e penso che siamo abbastanza maturi per buttarci ora su campionato e ed Europa League, il nuovo obiettivo. Adesso c’è da vincere il campionato. Abbiamo dimostrato gran cuore: poteva essere un’altra partita, ma abbiamo dato tutto». Anche Strootman è amareggiato: «Non abbiamo iniziato bene e non so perché, abbiamo provato ma poi è arrivato lo 0-2 — ha detto l’olandese— Non so spiegarmi la partita, siamo tutti arrabbiati e delusi, ma ora testa al campionato».
Epilogo non certo sperato che comunque potrebbe non aver fermato Sabatini nella ricerca del playmaker di centrocampo che serve a Spalletti. Su Borja Valero, il d.s. viola Pantaleo Corvino, ha risposto al tecnico della Roma, colpevole di aver invocato a voce troppo alta l’arrivo dello spagnolo nella Capitale. «Anch’io vorrei tanti giocatori loro», è stata la replica del massimo responsabile del mercato gigliato. Intanto oggi è in programma una riunione in cui i vertici romanisti cercheranno di capire come migliorare la squadra. Già prima del ritorno con il Porto erano stati studiati piano A e B, ma anche in quello di ripiego non era stato escluso un sacrificio economico per Borja Valero. Sforzo quantificabile in circa 15 milioni più 2 al giocatore. Questo perché per andare al passo della Juventus, la guida tecnica giallorossa pensa sia in ogni caso necessario investire. Sempre sulla mediana, ma in uscita si sta lavorando per la destinazione di Vainqueur, che, cercato in Italia sopratutto da Torino e Bologna ed oltre confine da un paio di club di Bundesliga, pare ora entrato nel mirino di Standard Liegi e sopratutto dell’Anderlecht, belgi con cui Sabatini ha da tempo in piedi una trattativa per il loro gioiellino diciannovenne Youri Tielemans, già valutato non meno di 20 milioni a carriera appena iniziata. Nel frattempo resta molto attivo il canale che lega Roma e Bologna. I felsinei non mollano infatti la presa sul diciannovenne nigeriano Sadiq (6 milioni l’eventuale plusvalenza). Il Bologna a giorni dovrebbe tentare l’affondo per Torosidis.
(Corriere della Sera – S. Torrisi)
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