Lui – forse il solo – la sua Europa l’ha onorata fino in fondo. Martedì scorso Radja Nainggolan è uscito dall’Olimpico tra gli applausi che lo consacravano come il migliore in campo della malinconica Roma eliminata dalla Champions League per mano del Porto. Adesso però occorre voltare pagina, e tutto questo – per il belga – proprio alla vigilia di una partita che non sarà mai come tutte le altre. Cagliari, per Nainggolan, è qualcosa di più di un luogo della memoria, di uno spicchio di passato già prosciugato da emozioni. È il match che non vorrebbe mai giocare, ma che (come sempre) pure vuole fortissimamente vincere, anche perché la Roma sa che soltanto una vittoria potrebbe ricucire questo primo, doloroso strappo con la propria tifoseria, che pregustava la Champions.

LA SFIDA – Nainggolan, però, è mentalmente così forte da sapere come gli stimoli siano situazioni che ci si può andare a cercare e così, subito dopo la sconfitta contro il Porto, ha già ringhiato la sua nuova sfida. «Penso che siamo abbastanza maturi per riprenderci velocemente dall’eliminazione. Giocheremo l’Europa League che può diventare un nuovo obiettivo per andare lontano. Ora però tuffiamoci subito con la testa al campionato».

NUOVO INGAGGIO – Vero, Cagliari lo aspetta, ma all’orizzonte c’è anche altro. Il d.g. Mauro Baldissoni, infatti, ha ufficializzato ciò che era nell’aria da tempo. «Abbiamo parlato con il giocatore e sappiamo che interessava ad altri club. Discuteremo a fine mercato ma non abbiamo fretta. Ci siamo detti che gli avremmo ritoccato l’ingaggio da fine agosto, in virtù delle numerose offerte che aveva ricevuto. Il rapporto con Radja è ottimo e arriveremo sicuramente a un accordo. Adesso pensiamo a essere protagonisti in Europa League. Dobbiamo costruirci una dimensione internazionale e una mentalità vincente». Confermiamo tutto, anche il fatto che Radja – dopo aver declinato la corte del Chelsea – si aspetta adesso di guadagnare almeno 4 milioni circa a stagione, con una formula da individuare.

SPALLETTI CARICA – Ma non è solo il belga ad accarezzare il pelo alla Europa minore. Dopo il sorteggio, anche Luciano Spalletti ha parlato delle nuove sfide all’orizzonte. «È un girone molto equilibrato, non ci sarà la squadra che si staccherà – ha detto a Roma Tv –. Noi sicuramente siamo i migliori ma tutto sarà incerto fino all’ultima partita. Il Plzen è da due anni che è campione di Repubblica Ceca, nel 2013 ha eliminato il Napoli; l’Austria Vienna ha tradizione europea; l’Astra Giurgiu ha eliminato il West Ham. Per noi comunque è un buon girone, potevano capitarci teste di serie più complicate, ma dobbiamo consolidare il rapporto con le competizioni europee. Abbiamo fatto vedere di non trovarci proprio a nostro agio, perciò ora serve avere più visibilità. Quando si andranno a giocare quarti e semifinali, poi, saranno gare di grandissimo gusto, da giocare e vincere».

JUAN JESUS E TOTTI K.O. – Basta arrivarci, magari dribblando anche gli infortuni, visto che Juan Jesus ha rimediato una botta alla tibia che lo mette a rischio per Cagliari, così come Totti (problema alla caviglia). Tornando alla Coppa, Fazio – che col Siviglia ha vinto già tre volte l’Europa League – spiega. «Vorrei vincerne una quarta qui a Roma, però occorre trovare più continuità». Quella che assicura sempre Nainggolan, quella che a Cagliari conoscono bene e temono di conseguenza. Il futuro, in fondo, può ricominciare a sorridere anche ad una Roma immalinconita.

(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini)



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