Non una sconfitta bruciante, Zlatan Ibrahimovic ha salutato la maglia della Svezia. Come promesso lascerà la nazionale, dopo aver collezionato 62 gol in 115 partite. È stata una delusione, Ibra, agli Europei, nella «sua» Francia, questo è certo. Perché ieri gli svedesi del ct Hamren hanno rimediato uno schiaffo a Nizza contro il Belgio (0-1) e, alla fine della sera, hanno solo potuto guardare i Diavoli rossi di Wilmots volare da secondi verso gli ottavi di finale. Ha risolto il romanista Nainggolan, schierato da titolare. Ultima con un punticino solo, la Svezia. No, stavolta la stella di Ibrahimovic non è apparsa nel cielo d’Europa. Neppure un gol, appena un assist. A rifletterci, a pesare sulla delusione di Ibra ora è anche la sconfitta (a distanza) incassata contro Ronaldo. Essere i migliori è difficile e Zlatan non è sembrato all’altezza degli annunci perfino arroganti.

Al contrario, come detto, l’occasione l’ha sfruttata al massimo il Belgio. Ordine, equilibrio, precisione. I Diavoli di Wilmots, secondi nel ranking della Fifa, ieri sera hanno creato diverse occasioni, specie con Mertens e con Lukaku, che ha anche segnato nella ripresa, ma l’arbitro ha annullato correttamente per una posizione di fuorigioco. Bene Hazard, concentrato Nainggolan, mascherato da goleador. Domenica, negli ottavi, il Belgio si misurerà con la sorprendente Ungheria. Poi potrebbe intrufolarsi in un corridoio morbido: Galles o Irlanda del Nord. Bruciava di rabbia, Ibrahimovic, nella notte di Nizza.

(Il Messaggero – B. Saccani)



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