C’è Nainggolan tra coloro che restano in attesa di un adeguamento contrattuale. Radja ha costantemente manifestato la volontà di rimanere nella capitale, parlando a più riprese di una scelta di vita. Sempre chiaro, sempre molto preciso. Sincero, insomma, come quando alcuni giorni fa ha incontrato un gruppo di tifosi fuori dai cancelli di Trigoria. Parlando del suo futuro, della Juventus e della stagione della Roma, come testimoniato da un video da ieri sera in rete. «Non devo andare alla Juve? Ho rifiutato offerte importanti, potevo andare via, tanto che me ne fregava degli insulti. Ma io sono contro la Juve da quando sono nato. Anche quando ero a Cagliari odiavo la Juve a prescindere. Io allo Stadium, con la maglia del Cagliari, non ho mai perso». E non è finita. «Avrei dato i cogl… per vincere contro di loro col Cagliari. Li odio perché vincono sempre per un rigore o per una punizione… Sono venuto alla Roma anche perché volevo vincere qualcosa contro la Juve. Se non vinciamo lo scudetto, vinciamo la Coppa Italia, ve lo dico io. Con la Lazio in semifinale le vinciamo tutte e due». C’è un tifoso che continua a chiedere di Manolas e Radja prosegue dritto per il suo discorso. Un altro gli domanda se gli piacerebbe diventare come Totti. E il Ninja prontamente «a me non me ne frega niente di diventare come Totti».

IL FUTURO Oltre a Radja (e De Rossi) anche Spalletti, Strootman e Manolas attendono notizie. «Per avere un buon equilibrio nello spogliatoio, c’è bisogno di valutazioni congrue. Perché loro vivono tutti nello stesso ambiente e quando poi c’è troppa differenza, magari qualcuno ci rimane male». Se a dirlo è l’allenatore che vive con la squadra la quotidianità c’è da credergli. Senza dimenticare Totti, sul quale Spalletti si è già espresso facendo però un passo indietro: «Se Francesco lo vuole, gli va fatto ma stavolta non me lo puppo’ di certo io». Dei calciatori citati, soltanto De Rossi e Strootman hanno la (quasi) certezza di veder rinnovati in tempi relativamente brevi i loro contratti. L’olandese ha un debito di riconoscenza. E Kevin è un uomo di parola: «Non dimentico quello che ha fatto la Roma per me», ha detto nelle scorse settimane. Parole, che insieme ad un contratto di 4 milioni, mette a riparo da possibili sirene inglesi. Tornando ai rinnovi, capitolo Manolas. La richiesta del greco è di 3 milioni più ingenti premi, la Roma è ferma a 2,5. Caso a parte merita il rinnovo di Spalletti. Perché se da un lato Lucio lascia trasparire un evidente nervosismo quando gli viene chiesto qualcosa, poi agisce come se dovesse rimanere a lungo. Prima l’appello per lo stadio che ha rilanciato mediaticamente la priorità del club. In seguito il discorso sui rinnovi dei calciatori. Anche se poi, a domanda diretta, s’incupisce come non mai, lasciando aperta ogni possibile interpretazione. Che fa rima con qualificazione. Alla Champions, vero ago della bilancia.

(Il Messaggero – S. Carina)



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