Radja Nainggolan

(La Repubblica – F. Ferrazza) La Juventus è più distante dei tre punti in classifica e della settimana che divide la Roma dalla trasferta di Torino. Almeno nelle intenzioni di un gruppo che stasera affronterà il Cagliari all’Olimpico, con ancora addosso la pesantezza dello 0-0 di Verona. Scuotere la testa e girarsi dall’altra parte, è impossibile, perché senza la sosta natalizia De Rossi e compagni non posso permettersi pericolosi rallentamenti: la gara di oggi, mercoledì prossimo la coppa Italia (contro il Torino), poi la Juve, il Sassuolo e l’Atalanta il giorno della Befana. La testa da tenere ben salda sulle spalle, con i ritmi da adeguare a un dicembre diverso rispetto al solito, con una buona fetta di stagione da giocarsi all’ombra di alberi di Natale e panettoni. «Ma io non mi distraggo – assicura Di Francesco – non ho fatto ancora nulla e c’è molto da fare. Chi si accontenta alla fine cade e non ottiene nulla, quindi non dobbiamo accontentarci e io devo essere il primo in tal senso. Sono concentrato solo sulla Roma».

Guai quindi a pensare che il Cagliari sarà un boccone facile e che nei pensieri ci debba già essere il big match con la Juventus: per questo, anche se con un giallo entrerebbe in squalifica saltando la sfida contro la sua nemica di sempre, Nainggolan stasera dovrebbe giocare. «Sarebbe un grandissimo errore se facessi la formazione pensando ai bianconeri – ammette Di Francesco – Radja potrebbe giocare dal primo minuto, anche se è ovvio che anche io considero queste cose, ma non in previsione della prossima gara, ma delle reali condizioni dei miei giocatori». Con la nemica Juve si potrebbe aprire un clamoroso tavolo di trattiva per il trasferimento a gennaio di Emerson. Il brasiliano è stimato da Allegri, che sembrerebbe disposto pur di averlo a far sborsare ben 20 milioni più bonus. Non male per un ragazzo costato intorno ai 4 milioni, ritrovatosi, dopo lo stop di cinque mesi per l’infortunio al ginocchio, riserva del sempre presente Kolarov. «Non mi piace parlare di mercato adesso – sistema la questione il tecnico giallorosso – ma valuteremo se fare qualcosa, considerando anche la volontà dei giocatori che non sono contenti». Contenti sono Schick e Dzeko. Stasera «sarà possibile vederli insieme, ma non parlate solo di coppia, ma di tridente» che si chiuderà con Perotti.



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