E’ un annuncio incondizionato: «Resto alla Roma». Vabbè, l’aveva già detto. Ma questo slogan vale di più perché non è vuoto: «Ormai ho deciso e non cambio idea, non mi muovo». Anche se… «Sì, anche se non entriamo in Champions League». Radja Nainggolan, appena nascosto dal cappellino dei Cardinals che porterà come souvenir dal Busch Stadium di Saint Louis, fornisce la certezza che mancava, quella che non dipende dai risultati e neppure dalla gloria: «Per me non cambia niente, rimango».

RECORD – Ha avuto diversi colloqui con i dirigenti, che ancora non gli hanno neppure aumentato lo stipendio come garbatamente aveva chiesto, ma nel frattempo ha imboccato la sua strada, nel segno della continuità. E’ sposato con Claudia, ha sposato la Roma. Ed è una notiziona per Spalletti, come dimostra la statistica Opta: negli ultimi cinque campionati di serie A, Radja è stato il calciatore che ha recuperato più palloni (1325). Praticamente una calamita.

AUSPICIO – Può promettere per se stesso, Nainggolan, ma non per gli altri, anche se ha condiviso certi dubbi con l’altro nome caldo del mercato: Kostas Manolas, quasi invisibile in questa tournée e anche ieri scivolato velocemente via dalla zona mista dello stadio dopo la partita con il Liverpool. «Cosa abbia in testa non lo so – aggiunge Nainggolan – bisognerebbe chiederlo a lui. Io come compagno di squadra posso solo sperare che resti perché è un giocatore importante per noi». Anche su Manolas la Roma è stata esplicita, da Pallotta a Spalletti: non è in vendita. Ma su questo fronte, per scongiurare nuovi assalti alla diligenza (e dirigenza) di Trigoria, bisognerà davvero aspettare l’esito dello spareggio di Champions League. Sabatini a Manolas ha promesso il rinnovo contrattuale – oggi guadagna 1,8 milioni più i bonus – ma non ha intenzione di raggiungere le cifre che potrebbero arrivare dai grandi club inglesi. Ad ogni modo la clausola del 50 per cento, che spetterebbe all’Olympiacos in caso di cessione entro il primo settembre, dovrebbe essere una ragione sufficiente per resistere alla tentazione di una nuova plusvalenza.

CRESCERE – Tornando a Nainggolan, le sue sono parole di soddisfazione per il test contro il Liverpool. Logicamente, la Roma dovrà crescere per farsi trovare pronta al crocevia della stagione però le premesse sono positive: «E’ stata la prima amichevole impegnativa ed è andata abbastanza bene. Nel primo tempo soprattutto abbiamo costruito tante ottime azioni e avremmo potuto chiudere sul 3-0. Però abbiamo commesso qualche errore nella gestione del pallone e i reparti erano troppo distanti tra loro. Pazienza, cresceremo». E crescerà anche Nainggolan: «Mi sento abbastanza bene, nonostante un piccolo problema al polpaccio. Forse avrei dovuto giocare qualche minuto in più per migliorare la condizione ma non vogliamo rischiare nulla e quindi siamo contenti così. L’obiettivo è essere al top per le partite ufficiali e quindi per il preliminare».

ELOGI – Ha apprezzato il lavoro dei compagni, vecchi e nuovi. L’analisi parte da Strootman: «Ha qualità incredibili ed è bello vedere che abbia ricominciato a giocare. Con il passare del tempo diventerà più sicuro di sé e ci darà un grande aiuto». Alisson: «Si sta ancora ambientando, avrà bisogno di tempo. Io poi lo conosco poco perché sono arrivato in ritardo a causa degli Europei. Ma già ci ha fatto vedere di essere un portiere forte». Infine Edin Dzeko, di nuovo protagonista a Saint Louis. Nainggolan alza lo sguardo e punta lontano, con un sospiro: «Ah guardi, io mi auguro tanto che sia il suo anno. L’ho ritrovato cresciuto e motivato. Se dimostra il suo valore, ci sarà da divertirsi».

(Corriere dello Sport – R. Maida)



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