Non te ne vai, Radja. La Roma ha chiarito, Nainggolan ha assimilato. Da qui le frasi quasi definitive pronunciate dopo la vittoria del Belgio sull’Ungheria: «Credo proprio di rimanere alla Roma. Sono felice dove sono. Anche perché non amo cambiare spesso squadra e in Italia sto bene». Ciao Chelsea, dunque. Nonostante da Trigoria facciano filtrare che l’offerta folle – 37 milioni – sia arrivata e che sia stata rifiutata.

NECESSITA’ – Detto che su Nainggolan ha messo gli occhi nel frattempo anche il Psg, che ne ha ammirato la personalità sfoggiata all’Europeo, la questione potrebbe essere chiusa qui. Nonostante la lunga estate di mercato che ci attende. Perché la Roma avrebbe probabilmente venduto Nainggolan se fosse riuscita a rinnovare il contratto a Pjanic, senza clausole e senza Juventus. Ma nel momento in cui Pjanic è stato perduto, tra molti rimpianti e molte contestazioni, Sabatini ha capito che non sarebbe stato possibile spiegare ai tifosi (e a Spalletti, già più volte tranquillizzato sul tema) che tutti e due i giocatori più richiesti erano stati ceduti. Le plusvalenze sono una cosa, la competitività un’altra.

TARANTELLA – Nel frattempo Nainggolan, che prima di partire per l’Europeo era contento di restare e sicuro di continuare nella Roma, è stato rasserenato sui programmi. Proprio nei giorni dell’addio di Pjanic, uno dei migliori amici che ha nel calcio, aveva tentennato di fronte alle promesse ricevute da Londra, svelando anche l’inconfessabile incontro con Antonio Conte, futuro allenatore del Chelsea ma all’epoca ct della nazionale italiana a tutti gli effetti. Da parte in causa voleva sbloccare la situazione, rendersi conto se la Roma avesse le possibilità e la volontà di investire sul suo futuro. Ha avuto le garanzie ideologiche che cercava e così è tornato ai propositi primaverili: ripartire da Pinzolo, sede del ritiro romanista.

CONTRATTO – In cambio al ritorno dalla Francia, forse già prima delle vacanze, potrebbe ottenere il ritocco sul contratto che ritiene di meritare. Se dall’altra parte, anche se prima del ciclone Brexit, gli proponevano uno stipendio da circa 6 milioni netti a stagione per cinque anni, la Roma lo accontenterà portando il suo stipendio ai livelli di Edin Dzeko, dunque intorno ai 4,5 milioni netti compresi i bonus “facili” che qualunque giocatore importante è in grado di raggiungere: prima presenza, primo gol e così via. La trattativa in realtà è già cominciata nelle scorse settimane senza raggiungere un accordo. Ma gli ultimi sviluppi della saga lasciano pensare che l’intesa sia molto vicina, nell’interesse di tutti.

RILANCI – L’obiezione legittima sarebbe: cosa accade se il Chelsea rilancia ancora? Niente è impossibile nel mercato, tanto più per la Roma che finanzia gli acquisti attraverso le cessioni. Ma la sensazione è che una decisione definitiva sia stata presa. E che da quella non si torni più indietro, almeno per quest’estate.

RUOLO – Nella nuova Roma, dove nessuno si scandalizza per la sua passione per le sigarette, Nainggolan avrà un ruolo determinante con il doppio incarico a cui lo ha destinato Spalletti: guastatore nel 4-2-4 o tuttocampista negli altri moduli, con l’obiettivo di valorizzare la sua capacità di inserimento. Non è casuale che nel girone di ritorno, quando è stato avvicinato alla porta avversaria, Nainggolan abbia segnato 6 gol, record personale in un campionato di Serie A. Nel precedente girone d’andata, anche per le difficoltà della squadra, era rimasto a digiuno.

(Corriere dello Sport – R. Maida)



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