Rassegna stampa
Nainggolan rilasciato con restrizioni: indagato per riciclaggio di denaro
AS ROMA NEWS NAINGGOLAN – Radja Nainggolan è tornato in libertà, ma con precise condizioni da rispettare. Dopo aver trascorso una notte in carcere, l’ex centrocampista della Roma e della nazionale belga è stato rilasciato dal giudice istruttore di Bruxelles, con l’obbligo di rimanere in Belgio e restare a disposizione della Procura federale.
L’accusa: coinvolto in un’organizzazione criminale?
Come riporta Il Messaggero, il nome di Nainggolan è finito nell’inchiesta che ha portato all’arresto di 17 persone per traffico di stupefacenti e riciclaggio di denaro. Secondo gli investigatori, la rete criminale avrebbe importato cocaina dall’America Latina, sfruttando il porto di Anversa come snodo per la distribuzione in tutto il Belgio. L’ex calciatore non sarebbe coinvolto direttamente nel traffico di droga, ma secondo la Procura avrebbe prestato denaro a conoscenti legati all’organizzazione criminale, senza verificarne l’effettivo utilizzo.
La difesa di Nainggolan: «Non è un criminale»
Il legale del giocatore, Mounir Souidi, ha respinto ogni accusa di coinvolgimento in attività illecite: «Radja non ha nulla a che fare con il traffico di droga. È un calciatore di fama internazionale e ha semplicemente prestato soldi a delle persone per aiutarle. Ora bisogna determinare se questi fondi siano stati usati illegalmente».
Secondo l’avvocato, le somme di denaro in questione non sarebbero particolarmente ingenti se rapportate ai guadagni accumulati da Nainggolan in carriera. Tuttavia, gli inquirenti stanno approfondendo la sua posizione anche alla luce di un precedente che lo collega indirettamente a un caso di traffico internazionale di droga.
Il precedente del 2016 e i sospetti degli inquirenti
Nel mirino della Procura c’è anche un episodio del 2016, quando uno dei soci del calciatore nella The Aviation Factory Red Lab, società specializzata nell’affitto di jet privati e ville di lusso, fu implicato nel traffico di 1.100 kg di cocaina tra i Paesi Bassi e gli Stati Uniti, legato all’organizzazione terroristica Hezbollah.
Nonostante il suo nome sia emerso nell’inchiesta, gli inquirenti al momento non contestano a Nainggolan il reato di traffico di droga, ma ipotizzano che possa aver agevolato il riciclaggio di denaro.
La situazione giudiziaria e il futuro del giocatore
Ora Nainggolan resta in attesa delle decisioni della magistratura belga. Il centrocampista, da pochi giorni rientrato in patria per vestire la maglia del Lokeren, dovrà dimostrare la sua estraneità ai fatti e rispettare le restrizioni imposte dal tribunale.
Il caso resta aperto e nelle prossime settimane potrebbero emergere nuovi dettagli sulle reali responsabilità dell’ex stella della Serie A.
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