Ripristinare il sistema operativo. Radja Nainggolan si mette al lavoro per recuperare la forma migliore. L’affaticamento a un muscolo flessore della coscia destra è soltanto il terzo problema fisico che lo ha frenato in questo sfortunato inizio di stagione: a Firenze ad esempio aveva giocato quasi zoppicando per il dolore a un polpaccio. E nel frattempo un problema a un piede ne aveva condizionato il rendimento. Siccome tre cose insieme cominciano ad essere preoccupanti, «un rischio» come direbbe Spalletti, la Roma ha deciso di fermarlo.

CARTEGGIO – Nainggolan non è andato neanche in nazionale, come l’amico belga Vermaelen, proprio allo scopo di curarsi. Lo staff medico della società ha inviato alla federazione belga la cartella clinica con gli esami strumentali che certificano il problema fisico del giocatore, a cui è stato risparmiato anche il viaggio a Bruxelles. Il piano di recupero è già stato studiato nel dettaglio: in questa settimana Nainggolan resterà quasi sempre a riposo per poi provare a forzare i carichi di lavoro a partire dall’allenamento di lunedì prossimo. L’obiettivo, naturalmente, è quello di essere in buone condizioni sabato 15 a Napoli, in uno snodo molto importante del campionato di entrambe le squadre.

RESTAURO – Le difficoltà tecniche dell’ultimo periodo dunque si spiegano anche con i malanni. Lo stesso Nainggolan la scorsa settimana, prima di sapere che sarebbe rimasto in panchina per quasi tutta la partita contro l’Inter, aveva ammesso «un calo di rendimento» successivo al playoff di Champions League contro il Porto. Qualcuno, comprensibilmente, ha creduto che l’eliminazione dalla coppa principale gli avesse creato un senso incoscio di appagamento, di abbassamento della giusta soglia di attenzione ai particolari della professione. Si è addirittura ipotizzato che il mancato trasferimento al Chelsea, scelta condivisa con la società, fosse un’altra causa dell’involontario rilassamento in campo. In realtà, banalmente, Nainggolan non stava bene.

CONFRONTO -I numeri confermano: nello scorso campionato, dopo le prime sette giornate, aveva giocato 571 minuti; invece in questo è arrivato “solo” a 422. Anche un anno fa aveva cominciato maluccio con Garcia, per poi esplodere nel girone di ritorno con Spalletti, segnando sei gol quasi sempre da trequartista seguendo i nuovi compiti che gli erano stati affidati. La Roma spera vivamente che succeda la stessa cosa: partenza lenta, chiusura lanciata.

IL DATO – La cosa strana, e certamente casuale, è che la Roma senza Nainggolan abbia vinto due partite su due: prima dell’Inter, aveva battuto il Crotone. La cosa positiva, e per nulla casuale, è che Spalletti abbia imparato a fare a meno di lui, giocatore determinante per gli equilibri tattici della squadra. Contro il Crotone al suo posto aveva fatto giocare Totti, mentre domenica ha trovato la soluzione Florenzi, che secondo il ct Ventura deve smettere di trotterellare da un ruolo all’altro e che per la prima volta è stato utilizzato da trequartista nel 4-2-3- 1. Ma quando avrà risolto definitivamente i problemi fisici, riappropriandosi del passo abituale, Nainggolan tornerà un insostituibile della Roma. Non l’avrebbe voluto mezza Europa, altrimenti.

(Corriere dello Sport – R. Maida)



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