Siamo ai dettagli, da discutere freneticamente oggi a Montecarlo nelle ore che precedono il sorteggio. Ma la Superchampions per il triennio 2018-21 sta nascendo. Incrociando la sua difficile strada con il complicato momento politico di un’Uefa curiosa di scoprire il successore di Michel Platini. La nuova Champions, però, si allontanerà dalla filosofia più solidale del francese per avvicinarsi a un’idea di Superlega.

OGGI ESECUTIVO – Le trattative si sono intensificate ad agosto: bisogna fare presto, per presentare il progetto a sponsor e tv. L’idea del posto per «merito storico», cioè alle grandi tipo Inter, Milan, Liverpool, è stata alla fine rifiutata. Rummenigge, ma non solo lui, spingeva in questo senso ma ha dovuto arrendersi. A meno che oggi non si ribalti tutto tra la riunione Eca (con lo juventino Agnelli e il milanista – in uscita – Gandini), la commissione Interclub, la commissione finanze (per definire il peso del nuovo torneo che dovrà valere, con l’Euroleague, 2,7 miliardi all’anno) e infine l’Esecutivo straordinario.

STRUTTURA – Il progetto è quello rivelato dalla Gazzetta. 1) Dal 2018 la Champions, sempre 32 finaliste e 8 gruppi da 4, avrà nuovi criteri di ammissione: Spagna, Germania, Inghilterra e Italia con 4 squadre fisse, le prime 4 del campionato, senza passare dai playoff. Noi siamo quelli che ci guadagniamo di più. 2) Cambierà il sistema di distribuzione degli utili: al market pool solo il 15%, il resto alla quota fissa e ai risultati. Con nuovi parametri, però, più simili a quelli italiani: si terrà conto di risultati stagionali e albo d’oro. Così i «meriti storici» rientrano dalla finestra: non opere di bene (posti) ma milioni. I top club guadagneranno di più, aumentando la forbice con i piccoli. 3) Nuovo ranking Uefa per club: servirà per gli utili, ma anche per le teste di serie dei sorteggi. Ad agosto non più prima fascia per i campioni; possibili sorprese anche dagli ottavi per evitare Juve-Bayern subito. 4) Ai club andrà una percentuale più alta dei ricavi.

ELEZIONI UEFA – C’è dell’altro, soprattutto da definire i parametri dei premi (la parte più dura nella trattativa). Dettagli che potrebbero essere chiariti entro il 15 settembre, il giorno del prossimo Esecutivo, 24 ore dopo le elezioni Uefa. Tre candidati: Ceferin, Villar, Van Praag. Il primo, lo sloveno sostenuto dall’Italia, sponsorizzato da Infantino, convinto del nuovo format Champions, è il favorito. Non sembra che la parte dell’Esecutivo a lui contraria abbia la forza di opporsi, anche perché Villar e Van Praag hanno dato il loro ok.

CASO CHRISTILLIN – L’Esecutivo dovrà occuparsi oggi di un’altra questione. L’Italia ha presentato Evelina Christillin, non sgradita al Coni, come membro Uefa in quota rosa per la Fifa. Doveva essere unica, ma a sorpresa anche il Galles ha proposto un nome. Solo che il Galles ha già un componente maschile e quindi non potrebbe raddoppiare. Tavecchio ha scritto una lettera all’Uefa (a Villar e al segretario Theodoridis) per protestare e chiedere il rispetto dei regolamenti.

(Gazzetta dello Sport – F. Licari)



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