Evan N'Dicka

CALCIOMERCATO AS ROMA N’DICKA – Mi manda Mexes. Evan N’Dicka, nuovo acquisto della Roma, ha infatti esordito nel grande calcio nell’Auxerre. Sì, proprio il club di Philippe che a Roma nei 7 anni nei quali è stato ha lasciato ricordi indelebili. Se il biglietto da visita è questo, seppur intervallato poi dall’esperienza all’Eintracht, dal quale si è liberato a parametro zero, la Roma può già sorridere, scrive Il Messaggero.

Sbarcato ieri a sorpresa nella Capitale, il difensore non è passato per Trigoria, svolgendo le visite mediche e poi dedicandosi insieme al suo staff alla stesura del contratto quinquennale da 3,5 milioni più bonus a stagione che lo legherà in giallorosso sino al 2028. Esulta Mourinho che al terzo anno viene finalmente accontentato sul centrale di piede sinistro. Un arrivo che regala anche delle indicazioni sulla Roma che verrà: la difesa a tre sarà la base anche nella prossima stagione.

N’Dicka infatti ha praticamente giocato sempre con questo modulo. Nel quinquennio all’Eintracht, qualche rarissima volta a quattro slittando però terzino sinistro. Alto 192 centimetri, rapido più sul lungo che sul breve, non disdegna costruire dal basso. Ha un buon piede sinistro al quale abbina una discreta visione di gioco e gestione della palla. Deve invece migliorare nella marcatura dentro l’area: in più di un’occasione non è nuovo perdersi l’uomo. Ma con uno come Mourinho ad allenarlo, non potrà che migliorare. Il suo arrivo regala ulteriore pericolosità sulle palle da fermo: in Germania ha segnato 12 reti (9 nelle ultime tre stagioni) e regalato 10 assist. Non male per un difensore centrale.

Caratterialmente non è un tipo social. Poco incline a selfie e scatti fotografici (ieri ad esempio non ha nemmeno posato al suo arrivo a Ciampino, entrando subito nel Van del club che lo attendeva) a immortalare la sua vita: «Se non fossi un calciatore professionista non avrei nemmeno un account Instagram. È la mia personalità, sono fatto così. Non ho molto da mostrare, a parte la mia passione per il calcio. E non mi piace far vedere che viaggio o compro macchine, non è rispettoso. Nella mia famiglia nessuno ha Instagram» ha detto in passato.

Una scelta in controtendenza in un mondo che ormai vive con il cellulare in mano. Se non avesse fatto il calciatore avrebbe probabilmente intrapreso la carriera di fotografo. Ama il basket e gli sport da combattimento, è sesto e ultimo figlio (5 maschi) di una famiglia umile e numerosa. Non ha avuto un’infanzia semplice: «Mio papà era severo, lavorava nella sicurezza. Non ricordo un suo abbraccio – ha raccontato in una delle rare interviste concesse in Germania – Mia mamma faceva la donna delle pulizie. Si sono separati e lei ha ricoperto entrambi i ruoli. Insieme, però, fatto tutto per mantenerci felici e so che sono fieri di me. Mia madre ancora vuole che io finisca la scuola, mi manca un anno. Ma non serve un diploma per essere intelligenti».

Non è sposato, ha cittadinanza francese ma è di origini africane, essendo nato a Parigi nell’agosto del 1999 da padre camerunense e madre ivoriana. Nelle categorie Under ha svolto tutta la trafila con la Francia, ma da poco ha scelto di rappresentare la Costa d’Avorio e a giorni farà il suo debutto contro lo Zambia. Nonostante la giovane età, porta in dote un’Europa League, vinta lo scorso anno e un precedente che regalerà un sorriso ai tifosi giallorossi. All’Olimpico ha già giocato, nella stagione 2018-19, battendo la Lazio per 2-1.



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