Evan Ndicka

AS ROMA NEWS MALORE NDICKA – Un colpo involontario al cuore nel corso del primo tempo, una partita giocata ancora a lungo e poi quell’accasciarsi al suolo improvviso che ha fermato migliaia di altri cuori per la grande paura. Evan Ndicka adesso sta meglio, lo spavento – immenso – è passato con il passare delle ore e con gli accertamenti clinici, scrive La Gazzetta dello Sport.

A testimoniarlo anche la foto pubblicata dalla Roma poco dopo le dieci, con il difensore ivoriano che fa il segno del braccio di ferro a rassicurare tutti. Prima, però, Ndicka era stato costretto a lasciare il campo al 27’ della ripresa per un malore improvviso. Ancora non è chiaro cosa ha avuto davvero, l’infarto sembra scongiurato dall’esame degli enzimi cardiaci, molto più probabile una compressione polmonare. Anche se non si può ancora escludere categoricamente nulla, bisogna aspettare l’esito degli esami fatti ieri sera tardi dal giocatore (altra ipotesi è un pneumotorace).

Ndicka ha preso un colpo da Lucca nel corso del primo tempo, al 38’, proprio dalla parte del cuore. E questo colpo qui dovrebbe avergli creato proprio una compressione polmonare che ha portato a delle fibrillazioni che, inizialmente, hanno fatto pensare ad un infarto in corso. Ndicka si è accasciato al suolo da solo sulla propria trequarti, gli si sono avvicinati subito Svilar e Lucca, che hanno capito immediatamente quanto fosse grave la situazione.

Poi tutti gli altri, uno dopo l’altro, con i giocatori a chiedere al pubblico di smettere di tifare e la gente friulana, civilissima, che è rimasta immediatamente in silenzio. Quindi l’uscita con la barella tra gli applausi di tutto lo stadio e il segno con il pollice alto di Ndicka a rassicurare chi gli sta accanto. De Rossi chiede a Pairetto di andare negli spogliatoi per capire, il primo elettrocardiogramma dà esito preoccupante. E allora via, immediatamente diretti all’ospedale Santa Maria della Misericordia, per tutti gli accertamenti clinici del caso.

Intanto Cioffi aveva dato disponibilità massima a Pairetto, mentre il tecnico della Roma subito dopo ha chiesto di interrompere lì la partita. In quel momento si pensava ad un infarto in corso, troppo grave il pericolo per pensare di poter continuare a giocare ancora. Con i giocatori dell’Udinese che sono rimasti tutti allo stadio fino a che non sono andati via anche quelli della Roma. Nel frattempo, tra l’altro, arrivavano già tanti messaggi social di vicinanza: da Udinese, Lazio, Milan, Napoli e non solo…

Ndicka così ha lasciato lo stadio friulano in autoambulanza, a sirene spiegate verso l’ospedale, dove è stato accolto prima al pronto soccorso e poi nel reparto di cardiologia, terzo piano del primo padiglione. A visitarlo il professor Massimo Imazio, direttore del reparto di cardiologia, che gli ha fatto fare tutta una serie di esami: tac, elettrocardiogramma ed esami del sangue.

Alle 20.45 è arrivata anche la squadra, con tutta la dirigenza, a partire dal Ceo Lina Souloukou. Che insieme a Daniele De Rossi e al capitano Lorenzo Pellegrini hanno fatto visita a Ndicka, il quale li ha rassicurati subito sulle sue condizioni di salute. «Tutto bene», ha detto De Rossi lasciando l’ospedale, con l’allenatore della Roma che nella stanza del reparto ha anche scherzato così con il suo giocatore: «Sbrigati a riprenderti, ti aspetto in campo per giovedì». Ndicka ha sorriso e apprezzato. Alle rassicurazioni di DDR, si sono aggiunte quelle del club: «Ora Evan sta bene ed è di buon umore».

Contemporaneamente tutto il resto dei giocatori ha invece aspettato fuori, in attesa di notizie che, per fortuna, sono state subito rassicuranti. Tanto che verso le 21.20 la Roma ha lasciato l’ospedale per far ritorno nella Capitale, con il solo Massimo Manara, responsabile medico del club, rimasto al fianco del difensore ivoriano. La squadra, tra l’altro, inizialmente aveva chiesto alla dirigenza di restare a dormire a Udine, per stare vicino a Evan. Ma quando si è capito che il pericolo di vita era di fatto scongiurato, si è deciso di far ritorno a Roma.

Ndicka, nel frattempo, continuava a fare esami ed accertamenti. Ha passato la notte nell’ospedale di Udine e oggi, sulla scia anche del risultato degli accertamenti, dovrebbe arrivare una diagnosi esatta. In base alla quale si capirà pure quando il giocatore potrà fare ritorno a Roma, per iniziare il percorso di ripresa clinica, ma anche personale. Quel che conta, però, non è quando Ndicka potrà ritornare in campo, ma che potrà davvero farlo. Insomma, la paura ieri è stata grande, ma il sollievo di vederlo sorridere a fine serata ancora di più. Molto di più.



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