AS ROMA NEWS AOUAR – Forse sarà solo una coincidenza, ma domenica si può davvero chiudere un cerchio. Per sempre. Perché il vecchio 22, Nicolò Zaniolo, sarà ufficialmente un giocatore dell’Aston Villa (dove ritroverà Monchi, il ds spagnolo che nel 2018 lo portò nella Capitale) mentre il nuovo 22 giallorosso, Houssem Aouar, esordirà per la prima volta all’Olimpico, con la casacca romanista, scrive La Gazzetta dello Sport.
Di fatto, un passaggio di consegne definitivo tra chi doveva accendere il cuore dei tifosi romanisti e chi rischia di poterlo fare a breve. Molto breve. Perché se c’è un giocatore tra i nuovi arrivati a Trigoria che in questo pre-campionato ha fatto vedere cose egregie quello è proprio Aouar.
Quando il Lione giocò l’ultima volta a Roma era il 2016-17, l’era spallettiana, ottavi di finale di Europa League. La Roma vinse 2-1 (per poi perdere al ritorno in Francia 4-2 e venire eliminata), ma Aouar era ancora un ragazzino che si era da poco affacciato in prima squadra (anche se aveva già segnato agli olandesi dell’Az Alkmaar, nel turno precedente).
All’Olimpico quel giorno finì in tribuna, stavolta invece sarà protagonista. E i 62mila di domenica non vedono l’ora di goderselo dal vivo, dopo averlo visto solo a distanza, nelle 7 amichevoli giocate dalla Roma in questa pre-season (dove l’algerino ha segnato nel corso della prima, quella disputata a Trigoria e vinta per 4-0 contro i dilettanti della Boreale). Nel nuovo 3-5-2 giallorosso Aouar giocherà come mezzala sinistra, il ruolo dove Mourinho lo preferisce e dove è stato schierato quasi sempre in questa estate rovente.
Ma la cosa bella di Houssem è che ha dimostrato di essere davvero versatile. E di avere colpi straordinari. Mou, all’occorrenza, lo ha schierato anche seconda punta (considerando anche la carenza attuale di attaccanti), a tratti pure trequartista, quando per un po’ ha riprovato il vecchio 4-2-3-1 delle scorse due stagioni.
Ma, volendo, Aouar può giocare anche mediano, nel caso in cui si decida appunto di tornare all’antico. Insomma, è un giocatore di talento, ma che sa anche risolvere i problemi. Uno di quelli che ogni allenatore vorrebbe sempre avere con sé. Anche perché, appunto, in questa estate Aouar ha fatto vedere anche di che cosa è capace in campo: tocchi di prima, sponde, verticalizzazioni e qualità nel tocco di palla. Vederlo giocare è una delizia, proprio perché sa dare del tu al pallone.
Tanto è vero che José Mourinho lo ha subito infilato di diritto nel roster dei tiratori, quelli che nella Roma hanno il compito di occuparsi dei calci da fermo, da sempre una delle armi principali dei giallorossi. Nella scorsa stagione se ne erano sempre occupati Dybala e Pellegrini, gli altri due in rosa che hanno il piede dolce.
Adesso c’è una soluzione in più ed è appunto legata ad Aouar. Uno che comunque è cresciuto a Lione, dove la scuola dei calci da fermo (punizioni e angoli) ha avuto un maestro del calibro di Juninho Pernambucano, il brasiliano che da fermo faceva faville. Aouar non è a quei livelli, ma le faville le può fare in tanti altri modi. Ad iniziare proprio da domenica, quando senza Dybala e Pellegrini toccherà proprio a lui regalare qualità e fantasia alla Roma.
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