Rassegna stampa
Nella stanza di Ndicka: “Sto bene, sto bene”. Sorrisi, tanti amici, regali e pasticcini. Poi il rientro a Roma
AS ROMA NEWS NDICKA – Evan sorride. «Sto bene, sto bene». Terzo piano, reparto di cardiologia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, diretto da Massimo Imazio. Da domenica sera fino a ieri pomeriggio Evan Ndicka, 24 anni, bravo difensore franco-ivoriano della Roma, è stato qui. E’ entrato con la paura, è uscito con il sorriso, scrive La Gazzetta dello Sport.
Una porta che si apre, subito a destra c’è la stanza del calciatore, la prima. Una gentilezza della direzione dell’ospedale. «Vabbé, soltanto un saluto». Più di un saluto, un messaggio, un abbraccio, una bella stretta di mano. Evan ha addosso una t-shirt d’allenamento della Roma con il numero 5 stampato in piccolo sul davanti, un pantalone di tuta scuro, tante garze e cerotti. Sono i segni della battaglia più importante. Gli esami, i tanti esami ai quali è stato sottoposto. E che, per fortuna, hanno dato esito negativo.
«Sto bene, molto meglio. Sono stato male soltanto in campo, allo stadio, poi qui è andato tutto bene. Ho sentito De Rossi e anche i compagni mi sono tutti vicini».
La visita è breve, ma intensa. Siamo in quattro ad avere questo eccezionale pass. Con noi c’è il Poma, un personaggio dalle mille risorse. Speaker dell’Udinese, ambasciatore della promozione “Io sono Friuli Venezia Giulia”, conduttore tv, pr, testimone di nozze di Duvan Zapata. Si è studiato una mossa azzeccata, ma molto umana.
È arrivato con un cesto zeppo di golosità della regione della Fattoria di Pavia di Udine. Tre tipi di formaggio con altrettante stagionature, il frico, le confetture, il miele, le zucchine sott’olio. La chiave per far sciogliere Evan. «I salumi no, perché dobbiamo rispettare la sua religione», dice il Poma. Che porge il cesto a Evan con una sciarpa dell’Udinese e fa salire pure due semplici tifosi, molto tifosi, giallorossi, che da domenica hanno pregato per Ndicka e che il Poma ha trovato davanti all’ospedale, premiandoli. Hanno un bandierone.
«Questo è per te Evan, siamo stati qui fino a questo momento, volevamo salutarti, darti il nostro affetto». Il difensore si fa spiegare tutto, l’origine del tipico frico. «I formaggi li apprezzo molto». Sorride ancora, non se l’aspettava. Il Poma aggiunge: «E’ a nome dell’Udinese, di tutto il Friuli, questa è la nostra ospitalità. Pensiamo che il cibo possa unire le persone».
Nella cameretta con due lettini c’è il dottore che lo ha seguito in questa lunghissima giornata, Massimo Manara, un altro medico dell’ospedale e l’esterno sinistro dell’Udinese Hassene Kamara, ivoriano come Evan che ha giocato contro di lui nella partita sospesa al minuto 71. E’ andato domenica sera, è tornato ieri mattina dopo l’allenamento. C’è fratellanza.
«Siamo amici. Sono venuto subito. Abbiamo giocato insieme in nazionale anche se io la Coppa D’Africa non l’ho fatta, lui l’ha vinta. Ho visto che sta bene, sono felice, tutto a posto, state tranquilli, anche io sono tranquillo». Se ne andrà intorno alle 13 molto sereno. «Gli ho portato un vassoio di pasticcini». Sono sull’altro letto.
Evan, più rilassato, ha gradito e forse assaggiato, qualcuno manca. Nel letto ci sono pure alcuni succhi di frutta in bottiglietta. Nessuna foto, neppure per il Poma e i suoi prodotti. La Roma ha chiesto rispetto. Accordato. «Evan allora ti vediamo giovedì contro il Milan». Lui qui non sorride. Capisce che è impossibile. Ok il via libera da Udine, ma ora dovrà capire quando potrà tornare in campo. E’ alto, tanto alto, un fisico statuario, ci stringe la mano soddisfatto. Lo ringraziamo per la disponibilità.
Intorno alle 13 dall’ospedale esce Kamara: «Tutto a posto. E’ stato bello vederci, di solito ci parliamo via whatsapp». Lascia la struttura soddisfatto mentre le telecamere di tutte le tv sono appostate per immortalare l’uscita del calciatore. Ma sono troppe le vie di “fuga” di questo ospedale. Che Ndicka ha lasciato nel primo pomeriggio. Raggiungendo Roma in treno e passando poi per un breve saluto a Trigoria.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA