Josè Mourinho

ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Sei vittorie nelle sei partite ufficiali giocate, tra campionato e Conference League. Un normale mese di lavoro nella vita di José Mourinho, verrebbe da dire. Per il tecnico portoghese, l’ottimo avvio di stagione alla guida della Roma – iniziato praticamente giusto un mese fa, il 19 agosto a Trebisonda – è un granello di polvere in una carriera che ha appena superato le mille partite, 1.001 per la precisione, dopo il debutto nella “nuova” coppa europea, scrive La Gazzetta dello Sport.

Beh, il vecchio Mou a vincere è abituato. Di più: attualmente è l’allenatore più vincente su una panchina italiana. In termini di trofei c’è un abisso con tutti gli altri: il curriculum parla di 25 trofei sparsi tra Portogallo, Inghilterra, Italia, Spagna, una bacheca nemmeno minimamente paragonabile a quella degli altri tecnici di Serie A.

Per sistemare quei trofei sulle mensole, Mourinho ha vinto tante partite. Anzi tantissime, come nessun altro: 637 successi, il 63,64 per cento del totale, con un picco del 71,91 al Real Madrid. Ma sono tutti ad altissimo livello. Gli altri non si avvicinano neanche, pur avendo considerato – come abbiamo fatto – le gare in panchina a ogni livello (ci mancano solo quelle in Prima, Seconda e Terza Categoria di Maurizio Sarri e Fabrizio Castori, allenatori che arrivano da lontanissimo). Certo, c’è anche uno come Pep Guardiola: delle sue 750 partite, ne ha vinte il 72,93%, con il City – dove ha appena festeggiato le 300 gare – è pure un pelino più su, al 73% tondo. Ma qui siamo nella stratosfera.

Sulla terra, invece, il secondo allenatore più vincente del campionato è Massimiliano Allegri: in carriera, dalla C2 con l’Aglianese alla Champions, ha vinto il 53,62% delle partite (363 su 677) ma il suo rendimento è salito vertiginosamente con la Juventus, arrivando al 69,82%, club con cui ha conquistato undici dei suoi quindici trofei (compresi un campionato di C1 e una Supercoppa di C).

Sul terzo gradino del podio l’ancora giovane curriculum di Simone Inzaghi, che ha tre trofei in bacheca e una percentuale di successo del 53,33%. Ce n’è solo un altro che ha vinto più della metà delle partite in cui ha allenato, e cioè Luciano Spalletti, con il 50,16% (57,19% negli anni migliori, quelli alla Roma): il tecnico del Napoli quantitativamente è anche quello con il maggior numero di partite vinte, a parte l’irraggiungibile Mou, con 464 gare da tre punti.

Se si parla di quantità, però, nessuno batte Castori: 1.183 partite guidate dalla panchina, senza contare le prime esperienze con la Belfortese in Seconda Categoria o al Camerino in Prima (venendo pure promosso). La percentuale di vittorie del tecnico della Salernitana si attesta sul 37,02, con il picco nelle stagioni al Lanciano (portato prima in C2 e poi in C1).

Anni di carriera di pura “sopravvivenza” inficiano le cifre di certi allenatori che poi, nel contesto giusto, hanno cominciato ad apprezzare con continuità il gusto dei tre punti. È il caso di Stefano Pioli e Gian Piero Gasperini. L’allenatore dell’Atalanta è sesto per percentuale di vittorie in carriera (con il 44,85%) ma con la Dea il rendimento sale al 52,89%.

Ancora più clamoroso il dato di Pioli: soltanto tredicesimo con il 39,42% in carriera, ma in rossonero sale al 55,43% di vittorie. Meglio di lui, con il Diavolo, hanno fatto soltanto Carlo Ancelotti (56,67%) – che qualcosina ha vinto – e Lajos Czeizler, che dal 1949 al 1952 vinse il 64,66% delle partite. A differenza dei due illustri predecessori, però, Pioli non ha ancora alzato alcun trofeo, fosse anche una Coppa Italia di Serie C.

Non è l’unico: attualmente in Serie A ci sono altri sette allenatori che non hanno mai vinto un campionato o una coppa. Si tratta di Mihajlovic, Juric – con il Crotone in B ottenne la promozione, ma da secondo -, Italiano (una promozione in B da secondo con il Trapani e una in A da terzo con lo Spezia), Zanetti (promosso in A con il Venezia da quinto classificato), D’Aversa (in B e poi in A col Parma da secondo), Gotti e Thiago Motta.

Le ultime due “aggiunte” portano in dote un paio di trofei. Walter Mazzarri, appena nominato al soglio sardo, ha conquistato una Coppa Italia con il Napoli e ha una percentuale di successi del 39,44% (il picco all’Inter, dove vinse il 48,9% delle partite): meno del suo predecessore Semplici (46,52%, ma 36,84% al Cagliari).

Igor Tudor ha invece in bacheca una Coppa di Croazia con l’Hajduk Spalato e un “rate” di successi del 44,59%, appena dietro al Gasp. Al Verona sostituisce Di Francesco, precipitato al 39,26%, ma appena al 23,07% nelle ultime tre stagioni dopo il 52,87% alla Roma. Comunque lontano dall’imprendibile rendimento dell’attuale tecnico giallorosso: cento per cento. Meglio, Mou non può fare.



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