(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini) «Allora vattela a pijà a Mosca» non vale solo per «Troppo forte». Carlo Verdone farebbe dire la stessa battuta a chi Mosca e la Russia se le sono già guadagnate, ma non sia mai tolgano anche solo un pizzico di attenzione intorno a questo derby. Perché è da cinque giorni almeno che tutta l’Italia s’è fermata a pensare a come gli azzurri potranno reagire a breve termine alla botta di lunedì scorso. E allora proviamo a girare il discorso, forza centripeta e non solo centrifuga. Proviamo a leggere il derby con gli occhi, la testa e la forza di chi lo Mondiale può e vuole giocarlo. Di chi oggi, per questa partita che sarà televista e telecommentata in tutto il pianeta Terra, comincerà a prendere le misure per le partite dei sogni.

I SICURI – Undici facce, valgono una formazione: sono i giocatori che le vacanze per la prossima estate no, non è l’ora di programmarle. C’è chi è già ragionevolmente certo di scappare via dall’Italia. Prendi Alisson: il posto nella Seleçao non glielo toglie nessuno. È il suo primo derby di campionato, lui che ha vissuto i due (sfortunati) di Coppa Italia della scorsa stagione: è uno dei punti di forza di Di Francesco. America – lì dove va citato pure Moreno – chiama Europa. C’è quel pasticciaccio della Serbia che fa notizia: Kolarov non si discute, sarà il suo derby per mille e uno motivi, sarà il suo Mondiale per altri mille e uno. Ma sarà anche il Mondiale di Milinkovic: lo racconta la logica, se è vero che a Belgrado hanno deciso di cambiare il c.t. Curcic – nonostante la qualificazione raggiunta–proprio perché non convocava il laziale. Ora c’è Krstajic, in attesa del vero allenatore.

I «QUASI» – Il derby è anche di quelli che devono ancora spingere, in un modo o nell’altro. Che Nani sia ragionevolmente dentro il Portogallo è chiaro, ma l’attaccante della Lazio deve comunque mostrare un minimo di continuità. Il discorso vale pure per Lukaku, che però non è mai uscito dal giro di Martinez, nonostante con Inzaghi non sia un titolare fisso. Questo derby lo vedrà – almeno inizialmente–dalla panchina. Titolare invece sarà Fazio, altro ormai stabilmente nelle chiamate del c.t. Sampaoli. E in Polonia difficilmente mancherà Skorupski, che pure il campo non lo vede mai.

I SOGNATORI – E invece mettetevi nei panni di questi tre, punti fermi di Roma e Lazio, che la Russia la inseguono ma ad oggi pronosticarli dentro è complicato. È complicato per Nainggolan, che avrebbe dovuto sfruttare questa sosta per riconquistare Martinez. Persino ancor di più per Perotti (oggi alla 100 a in Serie A), appena chiamato da Sampaoli: difficile per lui arrivare sino a Mosca. Il sogno lo culla pure Luis Alberto: il c.t. Lopetegui l’ha esaltato, ma è più facile che possa far parte del prossimo ciclo della Roja. Il presente, per lui e gli altri, è solo derby.



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