Si chiude con una bottiglia di vino regalata ai cronisti presenti. Vino da lui prodotto nelle cantine toscane, chiamato Bordocampo, come a voler addolcire le ultime settimane di polemiche con i giornalisti. Eppure, Luciano Spalletti, anche nella conferenza di presentazione della gara di stasera, contro il Chievo, ha qualcosa da dire sulla pressione mediatica che sente addosso. In particolare legata alle sue incertezze sul futuro. «Valuteremo tutto alla fine – ribadisce il tecnico – i risultati, la classifica, la crescita o il peggioramento del rendimento dei calciatori, la relazione tra la squadra e l’allenatore, verificando la presenza di obiettivi comuni. Si farà l’inventario per capire se la squadra è in grado di ottenere i giusti risultati rispetto alla forza con cui è composta. Qual è la cosa scandalosa nel dire che a fine anno si faranno delle valutazioni, che si guarderà a ciò che si è portato a casa e i presupposti futuri di crescita?». Il tecnico, poi, rincara la dose, annunciando che del suo rinnovo non parlerà più. «Visto che non ho vinto nulla potrei dire “facciamo cinque anni di contratto”. Mi sembrerebbe scorretto perché sono abituato a dover rispondere dei risultati. Se non vinco, è giusto far spazio ad un altro, qual è il problema? In qualsiasi lavoro ci deve essere un obiettivo. Anche voi immagino che a fine anno guardiate i risultati degli articoli, o scrivete tanto per scrivere, per partito preso o per dare vantaggio ai vostri interessi e alle vostre comodità? Mi voglio augurare non sia così».

Risultati da raggiungere, inventari da stilare. Meglio, allora, guardare alla partita di questa sera, contro un Chievo che, dopo il contraccolpo psicologico della sconfitta con la Juve, rischia di non essere un avversario semplice. «Il gruppo ha reagito benissimo, dopo Torino. Sono sconfitte che fanno male, ma ho visto entusiasmo. Non dobbiamo buttar via tutto in cinque minuti. È una sconfitta che ci dà fastidio, ma i ragazzi devono restare convinti, deve rimanere intatta l’autostima perché stanno lavorando in maniera convinta e sono orgoglioso di loro». Potrebbe essere la serata di El Shaarawy, non apparso al meglio nell’ultimo periodo. «Ha avuto un problema all’adduttore, si è allenato col freno a mano tirato e l’ha tenuto nascosto perché gli piaceva giocare e far vedere che c’era, ma è un ragazzo eccezionale. Ha qualità assoluta, va solo un po’ sostenuto caratterialmente. Come Perotti, non ama giocare a destra». Convocati per questa sera Nainggolan e Totti, mentre non ce l’ha fatta De Rossi, che ieri pomeriggio ha esultato per il papà Alberto.

La Roma Primavera ha infatti battuto la Lazio, al Tre Fontane, aggiudicandosi il derby di coppa Italia per 5-0 (tripletta di Soleri) e raggiungendo così la semifinale del torneo. Iniziativa benefica questa sera invece all’Olimpico: sarà possibile donare nei centri di raccolta dei giocattoli per i bambini in difficoltà.

(La Repubblica – F. Ferrazza)



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