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Rassegna stampa

Notte da sogno. Edin dice 100 con l’applauso dei grandi

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(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) Gli occhi. Gli occhi dei compagni raccontano tutto. Sbarrati, felici, orgogliosi. E’ come se in qualche modo tutti sapessero che fra anni, quando l’immagine di quel gol sarà trasmesso e ritrasmesso in tutto il mondo, in una inquadratura, in un momento, in un passaggio ci saranno anche loro. Nella notte in cui festeggia la centesima presenza in maglia giallorossa Edin Dzeko decide di festeggiarla segnando una rete straordinaria. Sembra quasi un sacrilegio, ma il lancio di Faziosantificato dal sinistro al volo con cui il centravanti inchioda Courtois, ha ricordato la rete (di destro) con cui Sua Maestà Marco Van Basten inchiodò Dasaev nella finale dell’Europeo del 1988. Un mito.

PALLOTTA BENEDICE – Davanti al presidente Pallotta — che ha pranzato e incoraggiato la squadra nel suo blitz londinese, concluso ieri sulla tribuna dello Stanford Bridge — l’attaccante bosniaco scrive in pagella il suo 10 e lode. Tanti sono i gol stagionali, ma quelli al Chelsea particolarmente desiderati, visto che finora, in 9 partite disputate (2 delle quali viste dalla panchina) non aveva mai segnato alla squadra londinese, che adesso è diventato il 90 club «purgato» – come direbbe Totti, anche lui in tribuna – da Dzeko. In fondo ha proprio ragione quando alla vigilia diceva: «Invecchiando miglioro. D’altronde, dopo la prima stagione, chi pensava che sarei rimasto a lungo?». Forse in pochi, ma il calcio in fondo, a volte, è contrappasso per i troppo sicuri di sé e dei propri giudizi, tant’è che Di Francesco dice: «Ha subito critiche ingiuste». Chissà se un giorno il bosniaco potrà dire di essere stato amato a Roma come Pruzzo o Batistuta, ma di sicuro notti del genere allargano il pantheon. Nessuna meraviglia, perciò, che a fine match Hazard dica: «Edin è un centravanti fantastico», oppure che Lampard – ora commentatore tv – da bandiera dei blues s’inchini dicendo: «Ha segnato un gol sublime».

LA FAME – Ma nonostante il pareggio – anche alla luce dello 0-0 suicida dell’Atletico a Baku – sembra essere l’anticamera degli ottavi (bastano 5 punti in 3 partite) -, Dzekoprende il suo 59° centro in 100 gare solo come uno stimolo. «Penso che sia stata una notte splendida per noi. Potevamo vincere, ma anche un punto va bene. E’ stata una gara incredibile, peccato per i gol subiti. Il Chelsea è forte, ma la nostra mentalità era giusta. Abbiamo giocato come se fossimo in casa e abbiamo fatto una grandissima prestazione». Logico che la vetrina vada al suo gol che – da Van Basten a Totti (sinistro al volo contro la Sampdoria) – ha scomodato la nobiltà del calcio. «E’ stata una bella sensazione, anche perché non avevo mai segnato al Chelsea. Il calcio italiano mi ha migliorato molto». E fra le cose imparate c’è anche quella che domani tutti gli elogi possono essere dimenticati in un attimo. «Al ritorno con la squadra di Conte penseremo più avanti. Prima c’è da concentrarsi sul campionato». Proprio vero. Il Torino è avvisato.



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