Che cosa c’entra però il nuovo impianto romanista con Matteo Nucci, candidato dalla casa editrice Ponte alle Grazie al Premio Strega? Facile: il suo romanzo è ambientato proprio a Tor di Valle: «Parliamo di un luogo storico di Roma, un’area in cui davvero si respira la romanità in ogni suo aspetto e smantellarla per costruirci uno stadio mi pare assurdo. Per quanto dico che da romanista abbiamo bisogno di una casa tutta nostra, è inevitabile nel calcio moderno». Dove, allora? «Il mio sogno sarebbe stato Testaccio, cuore della Roma tifosa, ma ripeto, non Tor di Valle, anche Tor Vergata sarebbe andata bene. Il luogo del mio romanzo l’ho scelto nel 2009 e ho subito visto questo posto pazzesco, così diverso dalla Roma a cui siamo abituati, ma al tempo stesso così rappresentativo della città che esisteva una volta. Senza argini. E ho iniziato a scrivere questa storia nel 2011, Tor di Valle mi è entrata dentro».
(Gazzetta dello Sport)
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