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Nuovo ds, Mourinho e mercato: Friedkin, quante incognite

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AS ROMA NEWS FRIEDKIN – Sensazioni. Quelle di una spinta propulsiva che si stia esaurendo, di una passione sfilacciata di una voglia di evasione sempre più forte. La Roma che comincia virtualmente la gestione del mercato del dopo Tiago Pinto, sembra essere un club che abbia perso la bussola, scrive La Gazzetta dello Sport.

Con tutti gli innegabili limiti esperienziali e gestionali che il general manager può avere avuto (e si sono visti), oltre alle ruvidezze caratteriali dovute anche alla giovane età, il fatto che al quarto anno della gestione della famiglia Friedkin la squadra non abbia mai centrato il principale obiettivo datosi dalla proprietà – la qualificazione in Champions – rappresenta quantomeno la collettivizzazione del fallimento. Eppure, in questo clima che si respira a Trigoria (gli scaricabarile sussurrati riempirebbero il giornale), paradossalmente c’è solo una persona che vorrebbe restare in giallorosso a qualsiasi costo: José Mourinho.

Se nel 2021 qualcuno lo avesse ventilato, sarebbe stato difficilmente credibile. Ma questa sorta di stravaganza si è materializzata per la catalizzazione di due tensioni opposte, dovute entrambe all’esperienza romanista dell’allenatore portoghese. La prima nasce dall’enorme patrimonio d’amore che il tifo giallorosso gli sta riservando e che – come dice lui stesso – non ha mai conosciuto in carriera; la seconda da una serie di risultati non sempre al livello della carriera dello Special One (la vittoria in Conference, per gli addetti ai lavori, tecnicamente è di secondo piano) che non gli hanno portato (per ora) offerte da club in linea con il suo passato.

Con tutto il rispetto per chi lo ha contattato, la guida della nazionale portoghese o le offerte arabe (soldi a parte) non sono all’altezza di un allenatore che ha scritto la storia del calcio dell’ultimo ventennio. Adesso che Pinto è andato via, perciò, tocca a lui gestire il presente, anche se presto dovesse arrivare un nuovo responsabile di mercato, a cui dovrà essere dato il tempo di acclimatarsi. La Roma ieri spiegava come, con l’arrivo del baby Huijsen – grande prospetto ma una manciata di minuti in Serie A – il mercato in entrata può dirsi chiuso.

A meno che non succeda qualcosa. Ovvero che arrivino offerte per Spinazzola, e il giocatore (in scadenza) si convinca a partire per liberare il posto nella lista, visto che Sanches non ha richieste. Non facile nessuna delle due cose, ma se ciò si verificasse si cercherebbe sempre un difensore in prestito. E in corsa per il momento restano in due: Chalobah del Chelsea (se le operazioni della società londinese liberassero uno slot per l’operazione) e Soyuncu dell’Atletico Madrid, che gli spagnoli però vorrebbero vendere.

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La Roma, però, riparte da una certezza: nonostante i limiti imposti dal “financial fair play” della Uefa, i Friedkin non hanno lesinato investimenti. Tenuto conto di tutte le operazioni – dalla acquisizione alle ricapitalizzioni fino al saldo e alla emissione di nuovi bond – la proprietà ha investito oltre 900 milioni a fronte di ricavi ancora non all’altezza. Certo, anche qui errori sono stati fatti (pensiamo allo sponsor Digitalbits), e forse non è un caso il fatto che probabilmente non sia solo Pinto a salutare. Possibile che a giugno lo segua il cfo Lombardo, mentre da tempo a Trigoria si sussurra che la stessa ceo Souloukou non disdegnerebbe una nuova esperienza, magari in Arabia.

La priorità, però, è la scelta di un nuovo responsabile di mercato. I tifosi sperano che non ci si affidi ancora agli algoritmi dei “cacciatori di teste”, perciò – liquidata dal club la pista Paratici, peraltro sospeso – rimbalzano i nomi di Modesto del Monza, si dice sponsorizzato dalla ceo, Massara, che ha lasciato buoni ricordi, Cherubini della Juventus, Ribalta (ex del Marsiglia) e Vivell (ex Chelsea e Lipsia). Impressioni? Per volare, la Roma non dovrà sbagliare. E poi sarà necessario che il nuovo arrivo instauri ottimi rapporti con Mou o con chi lo sostituisse. Altrimenti le nozze sarebbero tumultuose.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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