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Rassegna stampa

Occasione mancata: Koopmeiners illude Gasperini, Dybala gasa Mourinho. Ma la Champions resta lontana

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AS ROMA NEWS ATALANTA – Bella partita, ricca, però con quel retrogusto di occasione mancata. Per la Roma soprattutto, che viene sorpassata dalla Lazio, rimane dietro al gruppone che punta alla Champions (è ottava) e adesso avrà una settimana piena di ostacoli, tra il derby di Coppa e il Milan a San Siro domenica, scrive La Gazzetta dello Sport.

L’Atalanta, pure impegnata in Coppa Italia contro i rossoneri mercoledì, nel prossimo turno riceverà il Frosinone, ma forse sperava in qualcosa di più, visto come aveva iniziato e viste le frenate di Bologna e Fiorentina che le stanno davanti. Però Gasp evita la sesta sconfitta in trasferta e scansa pure il classico colpo di coda romanista nei finali di partita. Quando Lukaku non trova la porta in due chance nel giro di un minuto, all’80’, si capisce che non è serata da rimonta: il meglio è stato offerto prima.

Come accade spesso quando si incontrano Mourinho e Gasperini, valutando mentalità e attitudini, ne esce una partita a nervi scoperti: gol, occasioni, scontri fisici anche con mosse da arti marziali, cartellini giusti e mancati, la settima espulsione di Mourinho in giallorosso, sceneggiate, proteste con l’arbitro (tutt’altro che impeccabile) e boati dei 60 mila in tribuna. La Roma aveva concluso il 2023 con la bellezza di 11 partite senza prendere gol in casa, riapre l’anno andando sotto all’8’, ma poi risale.

Va considerato che Mou deve tenere in panchina anche Paredes, non al meglio, ed è costretto a riportare a centrocampo Cristante, completando con Kristensen, un esterno, il trio di marcatori del suo 3-5-2. Gasperini invece rimodella l’attacco per scelta e non per obbligo, sistemando nel 3-4-2-1 Miranchuk accanto a Koopmeiners e dietro a De Ketelaere. Uomini di movimento più che di forza: il nove più potente, Scamacca, è fuori. Entra nella ripresa, parte bene ma chiude male.

Comunque al via ci pensa Koopmeiners a meritarsi il ruolo di pennellone implacabile, quando va in cielo a prendere il cross di Miranchuk per sovrastare Karsdorp e infilare la rete del vantaggio. Non è soltanto il suo gesto da vero nove a scompaginare la Roma, ma l’Atalanta intera, che prende i rivali in anticipo in tutta l’azione perimetrale: parte da una rimessa laterale a sinistra, passa dall’altro lato con il lancio di Scalvini, la corsa e il cross al bacio di Miranchuk che atterra di nuovo sul settore opposto.

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Su quel suo fianco sinistro, la Roma soffre troppo: la scelta del trequartista di qualità (e anche dinamismo, per un’ora) come Miranchuk manda in ansia la coppia Llorente-Zalewski. Il primo dopo l’intervallo resta nello spogliatoio e il 18enne Huijsen, appena arrivato dalla Juve, debutta in giallorosso toccando così più minuti in questa sera che in tutta la sua precedente carriera in A. L’Atalanta nei primi 20’ vede la Roma in difficoltà e preme ancora: quattro corner, un’altra chance colossale per De Ketelaere. Però sbaglia anche tanto nel palleggio o nelle uscite e permette alla Roma di ribaltare il campo.

Dybala quando ha la palla è in pace con se stesso, quasi si dimentica dov’è, chi lo guarda, quanto è importante il momento. Ci gioca e basta. E la sistema dove vuole. E poi corre via, se non viene buttato a terra. E’ lui l’uomo in più, a lungo: non perché segna il rigore dell’1-1, ma per qualità e inventiva, mentre Lukaku tiene alle spalle Djimsiti e compagnia, ma quando deve concludere si fa fermare da Carnesecchi. Il portiere è un mago anche su Bove e sul fuoco amico di Ederson e Holm; vero che l’uscita che porta al rigore non è felice, ma è la tacchettata insensata di Ruggeri su Karsdorp a mandare l’arbitro al Var, per poi indicare il dischetto.

Gasp cambia la punta centrale nella ripresa e Scamacca, cresciuto anche in giallorosso, segnerebbe anche, ma l’arbitro annulla per una spintina su Zalewski. La Roma ha festeggiato 18 gol nell’ultimo quarto d’ora in questa stagione, in tutte le competizioni: più che una statistica, è una specialità della casa.

Per preparare un finale da fuochi d’artificio, Mourinho mette gli esterni freschi (Spinazzola e Celik) per i due che avevano iniziato, mentre Gasperini leva l’incerto Ruggeri per Zappacosta, ruolo su ruolo, come per Pasalic al posto di Ederson. Entrano anche Paredes ed El Shaarawy, Gasp rimedia con Palomino e Hien: il colpo giallorosso non riesce. La Roma chiude l’andata con 8 punti in meno dell’anno scorso, l’Atalanta con 5 in meno. Per la Champions dovranno dare di più.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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