Abbiamo un sogno. A prescindere da come finirà Roma-Napoli, immaginate se domani, 31 marzo, Patrik Schick facesse gol e lo dedicasse non alla famiglia o alla fidanzata (troppo banale, no?), bensì a Milan Kundera, il più celebre scrittore ceco dei nostri giorni, che il primo aprile compirà 90 anni. Storico: il baby talento della Repubblica che accende un potente riflettore sulla “insostenibile leggerezza dell’essere”. La Roma ne guadagnerebbe in fascino e forse lo stesso 23enne attaccante potrebbe incamerare sicurezza in se stesso.
Perché di doti ne ha di sicuro, come certifica anche il c.t. della sua nazionale, Jaroslav Silhavy. “Schick è un grande talento, e ora con il nuovo allenatore nella Roma sembra che possa avere più spazio. Ha giocato bene nelle ultime gare, può crescere ancora e diventare un grande calciatore, una stella del calcio internazionale, ne sono convinto”. E allora la palla passa a Claudio Ranieri, chiamato a trasformare il brutto anatroccolo di quasi due stagioni giallorosse (appena 5 gol in 41 partite di campionato) nel cigno delle speranze romaniste, abbagliate dal fatto di essere stato l’acquisto più caro della storia del club (42 milioni).
Contro il Napoli quindi toccherà a lui, forse ancora più responsabilizzato del consueto, visto che Dzeko non è al meglio per via del problema muscolare occorsogli in nazionale. Quello che Ranieri chiede a lui e ai suoi compagni è innanzitutto una cosa: avere carattere. E proprio per stimolarli, dopo il k.o. con la Spal aveva usato parole taglienti. “Ho usato una comunicazione forte – spiega il tecnico – e mi aspetto una risposta forte, un allenatore non fa nulla per nulla. Voglio cose importanti dai calciatori che giocano nella Roma, risposte di carattere e personalità. Io credo che questa squadra abbia le potenzialità per lottare per entrare in Champions League”. Proprio per questo non fa drammi sulla lite di Ferrara tra El Shaarawy e Dzeko, che costerà ad entrambi la multa (anche se al Faraone solo simbolica, mentre il bosniaco è dovuto passare dalle scuse pubbliche).
(Gazzetta dello Sport)
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