Nicolò Zaniolo

Ci sono giornate che restano per sempre nella mente di qualcuno, anche dei calciatori. Quella di domenica scorsa, c’è da scommetterci su, sarà proprio così anche per Nicolò Zaniolo, che ha vissuto una serie di sensazioni contrapposte, tutti insieme, scrive La Gazzetta dello Sport

Perché per la prima volta giocava a casa sua, a La Spezia, e perché all’inizio ci era rimasto male per l’esclusione di Mourinho dall’undici titolare. Le voci di mercato per quei like messi alle foto degli juventini Vlahovic, Bonucci e Locatelli

Poi l’entrata in campo a partita in corso ma con l’impegno giusto e la giocata finale che ha portato al rigore decisivo di Abraham. Insomma, quella di domenica non è stata una giornata come le altre per il gioiello giallorosso. Che ha voluto poi festeggiarla al meglio, restando a casa sua e passando del tempo con la famiglia e con gli amici di sempre, quelli con cui è cresciuto e da cui si rifugia ogni volta che ha bisogno di sentire gli affetti veri.

Zaniolo era arrivato alla sua partita del cuore con un po’ di rammarico, dopo aver appreso da Mourinho che sarebbe partito dalla panchina. All’allenatore non è piaciuto il fatto che con il Verona non abbia stretto i denti, tranne poi vederlo la sera in discoteca in quei video pubblicati sui social. Una cosa che gli aveva messo addosso anche rabbia, proprio nel momento in cui la Juventus vinceva ad Empoli (sabato sera) e lui piazzava quei tre like ai post di Vlahovic, Bonucci e Locatelli

Molto probabilmente un peccato di ingenuità, anche se tre indizi fanno una prova e nei corridoi del calciomercato sono già mesi che si parla dell’interesse – forte – della Juventus per il giocatore. Un interesse che giorni fa ha confermato anche Allegri, facendo però intendere che – in caso – bisognerà aspettare giugno per capire cosa potrà succedere davvero tra Nicolò e la Juve. Che, poi, è la squadra per cui tifava da bambino e ci può anche stare che nella testa di un professionista resti una passione per colori diversi da quelli che indossa. 

Di certo c’è una cosa, che per la Roma nessuno è incedibile, ma solo a patto però che arrivi un’offerta congrua al valore dei giocatori. E nel caso di Zaniolo quel valore è molto alto. la Roma non fissa prezzi, non mette in vendita i suoi gioielli ma valuta Nicolò non meno di quanto è stato pagato Vlahovic a un anno dalla scadenza del suo contratto (70 milioni più 10 di bonus). Insomma, il doppio dei famosi 40 milioni del pizzino di Paratici di due anni fa. Quando nei rumors di mercato si parla di cifre intorno ai 40 milioni a Trigoria sorridono.

Poi, però, è successo che quando Mourinho ha dovuto aumentare il potenziale offensivo della Roma, per andare a vincere la partita di La Spezia, ha scelto lui ad inizio ripresa. Un respiro forte, una scarica di adrenalina e la voglia di voler lasciare il segno. Perché sugli spalti c’era la famiglia, gli amici di sempre, la sua gente, appunto. E perché la Roma aveva bisogno di vincere per inseguire ancora l’Europa.

E Nicolò alla fine il segno lo ha lasciato davvero, esattamente come Maggiore gliene ha lasciato uno a lui con quel calcio che ha portato al rigore decisivo. A fine partita, però, Zaniolo era molto più sollevato: se non avesse avuto un impatto forte sulla gara, le polemiche si sarebbero sprecate per quei like lì ai giocatori della Juventus. La festa, invece, è stata dolce, in famiglia. E da oggi tornerà a disposizione di Mourinho con l’obiettivo di portare la Roma il più in alto possibile, in attesa poi a giugno di mettersi a tavolino con la società per parlare di futuro.



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