CALCIOMERCATO ROMA N’ZONZI – L’offerta è partita. La Roma ha fretta, non vuole più perdere tempo e ha mosso nelle ultime ore un primo passo ufficiale per N’Zonzi, inviando al club andaluso la sua prima proposta ufficiale. Una cifra intorno ai 25 milioni. Non sufficiente a chiudere, ma l’idea era sbloccare l’impasse e capire a quanto davvero ammonta la cifra “vicina alla clausola” che pretendono gli spagnoli per il loro calciatore.
E infatti la mossa ha aperto ufficialmente il dialogo con il Siviglia: ieri la dirigenza spagnola al completo era impegnata in Marocco, a Tangeri, dove la squadra ha giocato la Supercoppa contro il Barcellona. C’era anche il centrocampista francese, e certo non può essere interpretato come un segnale positivo. In realtà c’è anche un altro fattore che costringe la Roma a valutare con attenzione le cifre dell’operazione. Paradossalmente, oggi l’ostacolo maggiore rischia di diventare il padre-agente di N’Zonzi.
Monchi durante il soggiorno a Siviglia ci ha parlato: discorso che ha confermato come il figlio voglia cambiare aria. Ma ha pure esposto le condizioni per portarlo via: la clausola rescissoria del calciatore prevede oltre ai 35 milioni, l’obbligo di versarne altri 5 all’entourage. E se il Siviglia pare disposto a un (piccolo) sconto, chi cura gli interessi del francese non ne vuole concedere. Clausola o meno, vuole quella cifra, che però per la Roma è eccessiva.
La situazione, attualmente, è che la Roma sta cercando l’intesa con il Siviglia ma non ha ancora chiuso con il calciatore: che potrebbe improvvisamente diventare un obiettivo di mercato proprio del Barcellona, in una sorta di remake dell’affare Malcom. Per questo vanno valutate anche altre ipotesi: l’obiettivo è rinforzare la squadra con un calciatore diverso da quelli in organico.
E se non sarà N’Zonzi, potrebbe essere un attaccante esterno. Nelle ultime ore è stato fatto un tentativo per Thauvin: infruttuoso. Leon Bailey, giamaicano del Leverkusen, è il preferito, ma costa uno sproposito. Quincy Promes, olandese dello Spartak è un’alternativa. Difficile compaiano nomi nuovi: il tempo stringe e Monchi ha fretta.
(La Repubblica – M. Pinci)
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