(Gazzetta dello Sport – A. Catapano) «Meno cemento e più verde», garantisce Virginia Raggi, con tempismo eccezionale corsa all’Olimpico a spingere la Roma agli ottavi di finale, dopo aver spinto al traguardo il progetto del nuovo stadio a Tor di Valle, garanzia – si spera nell’ambiente giallorosso – di un futuro a grandi livelli. Ieri sera, giusto un’ora prima di affrontare il Qarabag, è arrivato dalla Regione Lazio il parere favorevole (con numerose prescrizioni, in particolare su mobilità e viabilità) della Conferenza di servizi decisoria, l’ultimo grande scoglio sul cammino burocratico del progetto.
D’ora in avanti la strada dovrebbe essere in discesa, ma passeranno non meno di quattro mesi per espletare tutti i passaggi che mancano – convenzione e variante urbanistica, bandi di gara europei per le opere pubbliche –e altri tre serviranno a redarre i progetti esecutivi. Dunque, i lavori non inizieranno prima dell’estate. Intanto, però, la soddisfazione di James Pallotta è tanta. «Una giornata cruciale, questo stadio renderà i nostri tifosi fieri». Resta una preoccupazione: dal progetto per volontà della Raggi è stato tenuto fuori il Ponte di Traiano, ritenuto per il momento non indispensabile a garantire la tenuta della viabilità della zona (ma la Regione chiede al Comune di inserirlo nella variante urbanistica). E dire che il governo si era offerto di finanziarlo. Ciò nonostante, il ministro Lotti applaude: «Il via libera è la conferma che il nostro Paese è in grado di attrarre investimenti».
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