Josè Mourinho

AS ROMA NEWS FEYENOORD MOURINHO – Il re di coppe fiuta l’impresa. Lo si capisce dall’adrenalina che emana il suo sguardo, dalle risposte a mezza bocca quando gli viene chiesto di Dybala, dalla capacità di alimentare l’attesa senza sfociare nei facili e preventivi trionfalismi, scrive Il Messaggero.

Sono le sue partite, quelle per le quali Mourinho vive, quelle che lo hanno portato a conquistare 11 semifinali europee in carriera. La dodicesima è distante 90 minuti, 120 qualora fossero necessari i supplementari: «Abbiamo pieno rispetto del Feyenoord, ma vogliamo vincere e segnare due gol più di loro. Che poi arrivino all’inizio, alla fine o in un supplementare, non cambia molto. Credo nella mia squadra e nello stadio. I nostri tifosi non verranno solo per cantare o sventolare una bandiera, ma vorranno giocare questa partita con noi, come hanno già fatto in passato altre volte: voglio 67 mila giocatori in più».

Al di là di chi giocherà, sarà l’approccio, la voglia di esserci, la concentrazione e l’equilibrio a fare la differenza in una gara del genere. E poco importa che la Roma continui ad essere definita una squadra difensiva. I 18 clean sheet stagionali nella visione di José impallidiscono a fronte dei 27 pali colpiti in stagione«Non mi sento sfortunato, anche se poi dicono tutti che siamo una squadra difensiva e la cosa mi fa riflettere. Questo dato però mi dà una sensazione positiva, perché mi dimostra che costruiamo tanto».

È convinto di farcela. Anche perché in carriera, nelle coppe europee, rimontare uno svantaggio iniziale gli è già riuscito 5 volte. José è uno che sa come si fa. È da due giorni che è dentro Trigoria. E anche la vigilia è singolare. Perché ieri, rispetto a quanto accaduto con il Salisburgo, ha preferito mandare i calciatori a casa con le famiglie. L’appuntamento è per questa mattina.

Non passa inosservata la distinzione che fa quando parla di Abraham («Tammy sta sempre bene, è un ragazzo felice che ride e scherza sempre») e di Belotti: «Se devo ricordare una cosa di Andrea in tutti questi mesi, è quanto accaduto dopo la partita contro il Torino. Gli volevo spiegare perché non aveva giocato. Lui mi ha interrotto e mi ha detto “non mi interessa, conta che abbiamo vinto”. Questo per me è Belotti». Ed è di gente così che questa sera ha bisogno.



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨