Josè Mourinho

AS ROMA NEWS OLIMPICO MOURINHO – In attesa di capire dove arriverà la Roma a fine campionato, c’è già qualcuno in casa giallorossa che merita una menzione speciale. È il tifo romanista, qualcosa che da solo vale già la Champions League, scrive La Gazzetta dello Sport.

Basti pensare a quanto successo anche sabato, quando dopo il deludente pareggio casalingo contro un Venezia già retrocesso ed in dieci per più di mezzora gran parte dello stadio Olimpico è rimasto dentro, in attesa che Mourinho e la squadra riuscissero dagli spogliatoi per tributargli l’ultimo saluto e incitarli fino alla fine verso la finale di Tirana del 25 maggio. E se c’è un uomo che ha prodotto tutto questo è chiaramente José Mourinho. Nella Capitale viene definito effetto-Mou, ciò che ha permesso alla Roma ed alla sua gente di ritrovarsi, riavvicinarsi, tornare a vivere in perfetta simbiosi, come non succedeva oramai da oltre un decennio.

Sulla scia di questo entusiasmo, la Roma spera di chiudere nel miglior modo questa stagione. Il che, di fatto, vorrebbe dire vincere la Conference League a Tirana, contro gli olandesi del Feyenoord. «Coronate i nostri sogni di gloria. Forza ragazzi, scrivete la storia!!», lo striscione con cui la Curva Sud ha abbracciato Mourinho e i giocatori alla fine della partita con il Venezia. È chiaro che quel successo colorerebbe di tinte molto più intense una stagione dove invece il cammino romanista in campionato rischia di essere alla fine deludente. Certo, l’inattesa sconfitta di ieri della Fiorentina a Genova rende il quadro meno nebuloso, ma Mourinho ha comunque bisogno di andare a fare risultato in casa del Torino, partita certo non facile, considerando il buon momento di forma della squadra granata.

Ecco allora perché, in attesa, della finale di Tirana, dalle parti di Trigoria ci si consola con un pubblico meraviglioso. I numeri, del resto, parlano chiaro. Dall’inizio della stagione la Roma ha fatto ben 16 sold-out, con un tasso di riempimento del 94,2% (considerando ovviamente le limitazioni per il Covid-19 che hanno caratterizzato la prima parte della stagione). Le presenze medie sono state pari a 41.922 persone a partita, miglior stagione della Roma dal 2005-06 ad oggi (media che sale addirittura a 52.354 se si considerano solo le partite con capienza superiore al 75%).

In tutto la Roma ha portato allo stadio 1.101.443 tifosi, con più di 63mila persone a gara nelle ultime 4 partite casalinghe (Bodo/Glimt, Leicester, Bologna e Venezia). Una passione che inevitabilmente ha avuto un effetto anche sui ricavi dei Friedkin, con il botteghino che ha fatto segnare un +14,8% sui biglietti singoli della Serie A 2018-19 (l’ultima rilevazione possibile, considerando il Covid). E tutto questo nonostante una politica dei prezzi intelligente ma con i tagliandi a basso prezzo. E con una Roma che nelle ultime 5 partite di campionato ha portato a casa la miseria di tre pareggi.

Tutto ciò, ovviamente, è riconducibile principalmente proprio a lui, a José Mourinho, l’uomo che ha riacceso i cuori della gente giallorossa. Lui lo ha definito «un fenomeno sociale incredibile». Aggiungendo poi: «È qualcosa di speciale, ho vissuto stadi simili ma dopo aver vinto un campionato. San Siro si vede così quando Inter e Milan vincono lo scudetto. E quello che è successo con il Venezia mi fa pensare di nuovo e di più che questo club e questa gente sono speciali. Magari è sempre stato così, o forse siamo noi a creare qualcosa di speciale. Ora ci restano due partite con un significato per ringraziare davvero questa gente. E andremo a Tirana con l’obiettivo di prenderci la coppa». E se dovesse succedere, Roma tornerebbe a festeggiare per giorni, come al tempo dello scudetto del 2001. Anche quello, a modo suo, fu un fenomeno sociale…



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