(Il Messaggero) La febbre per Roma-Liverpool ha davvero contagiato tutti: bambini, adulti e anziani sono stati in fila davanti agli store giallorossi anche 36 ore per accaparrarsi un biglietto per un match che all’Olimpico non va in scena da 34 anni. Il tutto esaurito c’è stato dopo appena 6 ore dall’inizio della vendita e sono stati staccati circa 55mila tagliandi. È stata una partita nella partita per nonna Rossella che a 78 anni ha passato l’intera notte assieme alle figlie tra sacchi a pelo e panini sulle scale della Chiesa accanto al negozio del club. È stata la prima ad uscire con il biglietto in mano, lo stringeva fiera come se fosse un trofeo, con gli occhi lucidi per la commozione e lo ha mostrato a cronisti e fotografi pronti ad immortalare il momento storico: «Ho preso anche l’areo per Kiev, alle brutte mi farò una gita di piacere».

I TERMINALI – Non tutti, però, hanno avuto successo nella folle corsa al biglietto: alcuni terminali hanno avuto problemi di linea, altri si sono bloccati sul più bello, mentre sul sito vivaticket (provider di riferimento della Roma) dalle 13 la vendita è stata sospesa. Le proteste sui social, anche dei non residenti nella Capitale, non sono mancate e la società è stata costretta a divulgare una nota di scuse spiegando che «una consistente quota di tagliandi è stata riservata solo ai Roma Store per evitare sperequazioni nella gestione della vendita libera dei biglietti per tutelare i tifosi che già da ieri sera si erano messi in attesa fuori dai punti vendita successivamente penalizzati dai problemi tecnici». L’evento non è sfuggito a chi sta cercando di lucrare su una passione: sui siti dei secondary ticket per acquistare un Tribuna Tevere bisogna sborsare 1700 euro (prezzo fissato dal club 140 euro) e 3000 euro per una Tribuna Monte Mario (160 euro).



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