CALCIOMERCATO AS ROMA MAKSIMOVIC – Intendiamoci, è bene chiarirlo subito. Non è che se ci fosse stato Nikola Maksimovic la Roma non avrebbe perso contro Udinese e Ludogorets, evitando le due figuracce incassate in quest’ultima settimana. Ma sicuramente avrebbe dato una mano, come potrà darla in futuro se dovesse sbarcare in giallorosso.
Come riferisce La Gazzetta dello Sport, il difensore serbo è il nome su cui si sta concentrando l’attenzione romanista in queste ultime ore, per provare a dare l’ultimo regalo di mercato a Mourinho e allungare la rosa dei difensori centrali. Giocando con i tre centrali, infatti, alla Roma manca di fatto una pedina, avendone solo 4 e servendone convenzionalmente 5 in situazioni tattiche come questa.
Maksimovic sarebbe un buon compromesso, perché è svincolato, non costa niente e ha un ingaggio tutto sommato accessibile per i conti di Trigoria. Al Napoli fino a due anni fa guadagnava circa 1,2 milioni di euro, stipendio che era salito a 1,7 più bonus con il Genoa, con cui a giugno ha però rescisso il contratto che aveva scadenza nel 2024. Considerando che due mensilità e mezzo se ne sono già andate via e che probabilmente in questo momento il difensore serbo si accontenterebbe anche di un ingaggio di 1,4-1,5 l’anno, si capisce come l’occasione possa essere propizia.
Maksimovic, tra l’altro, ha già una discreta esperienza del campionato italiano, avendo giocato in Serie A per 9 stagioni (3 con il Torino, 5 con il Napoli e una con il Genoa). Fattispecie che lo aiuterebbe anche nell’ambientamento. In campo, tra l’altro, è un gigante (192 centimetri) che può giocare sia con la difesa a tre sia con quella a quattro, avendo fatti entrambi i ruoli nelle sue esperienze passate.
Nel 3-5-2 di Ventura (al Torino) aveva ad esempio anche compiti di impostazione, nel 4-3-3 di Sarri (al Napoli) era più marcatore. Ma a tre Maksimovic ha giocato spesso anche con la sua nazionale, la Serbia, mentre a quattro è sceso in campo proprio con la sua ultima maglia, quella con il Genoa, dove Blessin giocava con il 4-2-3-1. Di certo poi c’è che Nikola ha la capacità di saper aiutare lo sviluppo della manovra anche nella costruzione dal basso, cosa che Mourinho non disdegna mai, soprattutto visto che tra i quattro centrali attualmente a sua disposizione (Mancini, Smalling, Ibañez e Kumbulla) nessuno ha grande confidenza con questo aspetto (quello più brillante è sicuramente Ibañez, che ha anche alle spalle un passato da centrocampista nelle giovanili).
Certo, poi bisognerà capire anche cosa vorrà fare davvero la Roma. Perché su questo aspetto specifico la storia degli ultimi giorni ci dice che Mourinho e Pinto hanno idee e sensazioni diverse. Prima Mourinho ha chiesto a Tiago un aiuto (quel “dai direttore, ancora un piccolo sforzo” detto scherzando durante la conferenza stampa del general manager), a cui Tiago ha risposto così: “Giochiamo a 3, è normale che potremmo avere un centrale in più. Non ci siamo riusciti, ma abbiamo delle soluzioni in squadra: Viña e Cristante possono giocare lì”. Quindi l’altro grido d’allarme del tecnico (“Mi manca un difensore e se Cristante gioca lì, poi chi gioca poi a centrocampo?”), con l’altra risposta di Pinto il giorno dopo: “Il mercato mi ha stancato, per noi è chiuso così”. E allora ci sarà da capire quale sarà davvero l’ultima mossa della Roma. E se a Trigoria avranno voglia di fare ancora uno sforzo in più per accontentare Mourinho.
Maksimovic del resto può giocare anche come terzino destro. Certo, un terzino bloccato, molto difensivo, da schierare eventualmente nella difesa a quattro. Lì la Roma non ha bisogno, avendo già due pedine come Karsdorp e Celik, ma è una qualità in più per il serbo da poter mettere sul piatto della bilancia. Esattamente come il fatto di poter giocare ugualmente sul centrodestra (posizione preferita) e sul centrosinistra. Certo, poi ci sono i problemi muscolari che lo scorso anno gli hanno fatto perdere molte partite come controindicazione. E allora c’è solo da capire se investirci su o meno.
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