AS ROMA NEWS REAL SOCIEDAD OYARZABAL – Mikel Oyarzabal, canterano e capitano della Real Sociedad, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando della sfida di questa sera contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Partiamo dal centro tecnico della Real Sociedad.
«Giusto, perché qui c’è l’essenza di un club che prima di tutto guarda cosa c’è in casa, e la casa è sempre ben ammobiliata. Ogni anno c’è qualche ragazzo che arriva in prima squadra. Poi, se la casa non ha ciò che serve si guarda fuori, con i mezzi economici a disposizione».
Al momento i canterani della Real Sociedad sono 15.
«Sì. Quando arrivi da bambino non ci pensi ma man mano che avanzi te ne rendi conto: l’opportunità è reale, non è un semplice sogno. Il lavoro, l’impegno, i sacrifici, la dedizione hanno un grande valore».
Lei a questo ha messo qualcosa in più, una laurea in economia.
«I numeri mi sono sempre piaciuti, e a scuola non ho mai avuto problemi. Ho iniziato l’università perché nel calcio non si sa mai e volevo avere una seconda strada. Poi ho continuato perché ci tenevo a finire una cosa che mi piaceva. Mi sono laureato nel 2019».
Cosa le ha dato lo studio?
«Tantissimo. I primi due anni vivevo in casa con altri studenti, i miei amici di tutta la vita. La mattina mi allenavo, poi nel pomeriggio andavo a studiare in un’accademia. Stare con gente fuori dal calcio fa bene alla testa, aiuta a guardare il nostro mondo con distacco. E poi lo studio mi è servito per imparare a stare concentrato, focalizzato».
Le offro un luogo comune: la Real gioca bene, la Roma gioca male.
«Non sono per niente d’accordo, e non perché di indole sia contro i luoghi comuni. Nell’equazione inserisco anche la Spagna, l’altra squadra con la quale sono stato recentemente: ci sono tanti modi di giocare a calcio, e sono tutti validi. La Real e la Roma sono quarte in campionato, ognuna con le sue forze, le sue qualità, il suo stile, che dipendono da tante cose: dove giochi, i tuoi avversari, la cultura, la mentalità».
Che idea ha di Mourinho?
«Un grande allenatore che ha una qualità fondamentale: la passione. Nel calcio alla fine contano i risultati: quando non arrivano ci vuole qualcosa d’altro, e Mourinho ha un’enorme passione che trasmette a tutti, giocatori e tifosi. Anche perché è arrivato in una città che vive il calcio come lui».
E della Roma?
«Una squadra solida in difesa con grande qualità in attacco e con le idee molto chiare. E poi Mourinho ha saputo stabilire una grande connessione con la gente. L’Olimpico è sempre pieno e mi sembra ci sia un grande ambiente. Nelle ultime tre in casa la Roma ha vinto sempre e senza incassare reti. La sconfitta di Cremona non fa testo, una giornata negativa capita a tutti e l’espulsione di Mourinho non ha aiutato in un momento di difficoltà. E infatti dopo hanno battuto la Juventus. Sarà dura per noi, mi aspetto una sfida equilibrata e sono contento di giocare il ritorno in casa».
Venite da un momento difficile, una vittoria nelle ultime 7.
«Succede. Siamo poco lucidi in fase di finalizzazione, ma stiamo lavorando e giocando come qualche settimana fa, quando abbiamo vinto 9 partite di fila. Siamo tranquilli».
Come vede Paulo Dybala?
«È vero che non è più al centro dell’attenzione come qualche anno fa ma è campione del mondo. La gente tende a dimenticarlo perché magari ha giocato poco, ma ha tirato un rigore fondamentale ed era li, resta un grandissimo giocatore».
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